Tra i pali era coraggioso e presuntuoso, sfrontato e folle. Gli piaceva stare in porta e aspettare l’avversario. Adorava stare lì ad aspettare l’assalto. Amava il volo: plastico, morbido, a effetto. Ma da allenatore, parole sue, è dovuto cambiare:
“Devi imparare a vedere i fatti dall’altra parte, devi cambiare per forza. E impari tanto, facendo il mister. Ecco perché dico che se potessi rinascere, farei prima l’allenatore e poi il giocatore”.
Parole e musica di Walter Zenga, nuovo tecnico del Cagliari.
Nato a Milano il 28 aprile 1960, Walter Zenga è considerato uno dei migliori portieri italiani di sempre.
Intrapende la carriera da allenatore vent’anni fa con i Revolution, prima di rientrare in Italia tra i dilettanti del Brera. Trova in quegli anni numerosi ingaggi all’estero, iniziando nel National Bucarest (Romania) e vincendo il campionato con la Steaua. Bissa il successo nel 2006 con la Stella Rossa Belgrado. Vanno meno bene le esperienze con Gaziantepspor (Turchia), Al-Ain (Emirati Arabi Uniti) e Dinamo Bucarest (Romania). Finché torna in patria, con la prima chance in Serie A, a Catania. Conquista due salvezze consecutive con i siciliani, poi passa al Palermo per cinque mesi e lascia nuovamente l’Italia per l’Asia. Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, poi nel 2005 la chiamata della Sampdoria. Un’avventura conclusa già a novembre.
Siede tra alterne fortune sulle panchine di Al-Shaab, Wolverhampton (Inghilterra), Crotone e Venezia. L’ultimo incarico si è concluso proprio un anno fa con i lagunari tra i cadetti.
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