Per un sistema agricolo locale forte e innovativo, sostenibile e solidale, ma soprattutto in grado di resistere ai grandi cambiamenti e alle difficoltà che lo stanno investendo. È con questo spirito che il Comune di Villamassargia e l’agenzia regionale Agris hanno affrontato l’incontro a Casa Fenu per illustrare il progetto “Assiolo” a cui hanno già mostrato interesse tre realtà: azienda agricola S. Antonio, cooperativa rurale San Lorenzo e la società agricola Donne Rurali, quest’ultima già modello nell’ambito del biologico con animali, colture, agricampeggio e fattoria didattica, il tutto in un’ottica di autosostenibilità.
Villamassargia, con le sue caratteristiche specifiche e l’alta percentuale sul territorio di aziende agropastorali (45%), è stata individuata da Agris come protagonista del progetto pilota fondato sulla agroecologia per gestire sistemi agroalimentari che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. “Tante aziende locali applicano già questi valori alle loro produzioni o sono già incamminate in tale direzione”, ha osservato la sindaca Debora Porrà nell’introdurre l’argomento ai presenti.
“L’agroecologia non è in contrasto con la sopravvivenza delle aziende agricole ne’ tantomeno marcia contro produttività e legittimo ritorno economico, ma intende aiutare, sostenere e incrementare”, ha sottolineato la referente del progetto Daniela Spano, funzionaria di Agris, che ha partecipato insieme a una nutrita squadra di ricercatrici e tecnici specializzati: Giulia Urracci, Adriana Virdis, Antonella Sirigu, Marta Canu, Lucia Mameli e Riccardo Pisci.
“Si intende mettere insieme – ha spiegato Spano – il mondo scientifico con le conoscenze tradizionali degli agricoltori” per puntare, per esempio, “sulla biodiversità del suolo, che in questo modo si autorigenera, e sulla multifunzionalità, con la coltivazione di più prodotti”.
“Miscugli di varietà di grano – esemplifica ancora Spano – sono molto più resilienti di una coltura monogenetica; forse diminuisce la produzione, tuttavia vengono garantiti un raccolto e un guadagno ogni anno”. E, per dare concretezza alla ‘biodiversità funzionale’, è stata ricordata l’esperienza positiva di un’azienda in Toscana dove olivi, polli e asparago selvatico convivono in un equilibrio perfetto perchè le galline, che razzolano in luoghi ombreggiati, mangiano la criocera e proteggono il raccolto.
Anche se non è facile, i cambiamenti climatici impongono un ripensamento radicale del modello agricolo produttivo attuale che può essere armonicamente allineato con la sostenibilità e la solidarietà. “Pensiamo alla riduzione degli sprechi: oggi si butta il 35% di ciò che si produce” – richiama all’attenzione con i dati alla mano la funzionaria Agris che rilancia l’idea di sistemi alimentari locali che possano proporre un’alternativa valida “nonostante – avverte – non ci siano ricette preconfezionate e ogni territorio può scegliere una propria modalità”.
Una catena che innesca tante pratiche intelligenti volte al benessere della comunità, con prodotti buoni a chilometro zero e garantendo prezzi più equi stabiliti dalla filiera corta, oltre che migliori abilità di riciclo, a partire da un compostaggio casalingo più consapevole. “Le sovvenzioni arriveranno, ma per ora siamo nella fase della sensibilizzazione – spiega Spano -: vorremmo che gli agricoltori aderissero alla proposta per convinzione”.
“Si tratta di apportare piccoli accorgimenti a basso impatto che possono dare grandi vantaggi – conclude la sindaca Porrà – : Villamassargia è pronta ad essere l’apripista di una nuova esperienza che si può rivelare molto interessante”.
Assiolo, nome ed emblema del progetto, è pronto a spiccare il volo.
Fonte: comunicato stampa
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