La campagna vaccinale in Sardegna, secondo i dati riportati, prosegue senza sosta. Nei giorni scorsi sono state diverse le polemiche per l’esclusione dalle vaccinazioni dei soggetti più fragili e dei loro familiari, i cosiddetti Cargiver. Ma, nonostante le rassicurazioni da parte dei componenti politici che si occupano della campagna vaccinale, dell’Assessore Nieddu e del Commissario Straordinario Massimo Temussi, ancora oggi i soggetti più fragili e soprattutto chi di loro si occupa, lamentano la totale assenza di chiamate per adempiere alle vaccinazioni.
Le istituzioni parlano di rinunce da parte dei fragili ma risale ai giorni scorsi un altro incredibile fatto di una donna che, accompagnando sua cognata alla Fiera di Cagliari per il richiamo vaccinale, dopo aver richiesto informazioni riguardante la sua situazione (paziente diabetica) ha scoperto a sua insaputa di essere già prenotata per la somministrazione del vaccino senza che nessuno glielo avesse comunicato telefonicamente o via mail.
Intanto a sollevare di nuovo il caso dei ritardi e dei dimenticati, ci pensa la Signora Francesca Enna, che avendo scritto delle Pec all’Assessore Nieddu, e ai Dirigenti Ats e ATS Cagliari, ha voluto portare alla nostra attenzione la situazione legata alla campagna vaccinale delle persone fragili e dei disabili, ma soprattutto dei caregiver dei bambini disabili.
“Attualmente la RAS con l’Ats, hanno aperto il portale all’adesione a tutti i pazienti a rischio e disabili nati prima del 2004, indicati in una tabella pubblicata nel sito Sardegna salute. Le indicazioni – scrive la Signora Enna – però sono diverse da quelle nazionali. Vengono infatti tagliati tutta una serie di codici di esenzione presenti sulle indicazioni della campagna vaccinale nazionale. Inoltre nelle priorità stabilite dalla RAS, vengono completamente esclusi i caregiver dei bambini disabili.
A livello gestionale è il caos più totale, fra pazienti fragili che hanno inserito l’adesione e non vengono chiamati e molti fra quelli chiamati che vengono rimandati a casa perché non compatibili per patologie con i vaccini disponibili. L’assurdità sta nel fatto che, – prosegue Enna – nessuno fra questi può aderire nuovamente dal portale, e quindi non hanno possibilità di richiedere un altro appuntamento. Se contattando i numeri dedicati, nessuno risponde adeguatamente, ancora meno si ricevono risposte da mail dedicate o istituzionali. Su facebook abbiamo creato un gruppo chiuso Class Action spontaneo di pazienti fragili e/o disabili gravi, parenti di pazienti fragili disabili gravi, e stiamo presentando alla procura esposti per richiedere verifiche sulla situazione.”
La preoccupazione della Signora Francesca è quella di tante mamme che già duramente combattono ogni giorno per far rispettare i propri diritti e quelli dei propri figli “fragili” e che, in questo particolare momento storico, si vedono ancor più abbandonate da un sistema sanitario che dovrebbe tutelarli.
“Sono mamma di un bambino disabile grave e – prosegue Enna – da diverse settimane sto scrivendo per richiedere informazioni a chiunque. Domando anche ai medici che seguono mio figlio e agli indirizzi “dedicati” disponibili sul web, per avere delle risposte. Purtroppo ad oggi – conclude Francesca – sono ancora in attesa di riscontri.”
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Le belle notizie...
Mentre l’articolo stava per essere pubblicato, la Signora Enna ci ha avvisato con immensa gioia che sia lei che suo marito sono stati chiamati per fissare un appuntamento per la somministrazione del vaccino anti covid 19.
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