Nella seduta del Consiglio comunale di Uta del 7 gennaio scorso, secondo quanto riportato in una nota, la maggioranza ha votato a favore di un Piano Urbano sulla Mobilità. Il piano prevede di migliorare il traffico, individuare le criticità e le potenzialità dell’intero territorio in termini di spostamenti umani e di merci. Dopo 30 giorni di pubblicazione dovrà essere approvato definitivamente in sede di Consiglio.
“Abbiamo voluto investire fortemente su una politica intersettoriale che mette a sistema il vivere e l’abitare, il lavoro e lo sviluppo dei trasporti, il miglioramento della sicurezza delle infrastrutture e quindi delle persone. – dichiara la vice sindaca Michela Mua –Uta è uno dei pochissimi paesi sardi che, senza averne obbligo, si è dotata di un piano strategico come questo. All’avanguardia e redatto secondo le normative più recenti. A cosa serve un Piano? A ragionare sull’esistente per proiettarsi verso azioni sia a breve e che a lungo termine.”
Ecco la sintesi delle più importanti azioni contenute nel PUMS
Miglioramento della mobilità ciclo-pedonale nell’ambito delle “reti lente”, ovvero, le reti percorse dai pedoni e dai ciclisti:
– istituzione di una Zona 30 estesa a tutta la città, già attuata;
– adeguamento degli attraversamenti pedonali: già avviato con l’istallazione di 9 attraversamenti pedonali rialzati in alcuni punti molto critici nell’urbano;
– miglioramento e realizzazione di nuovi marciapiedi;
– percorsi casa-scuola (piedibus);
– realizzazione di stazioni pedonali.
Quando non è possibile realizzare infrastrutture a sostegno della pedonalità e ciclabilità, – si legge nella nota – l’istituzione della zona 30 km/h nell’intero centro abitato di Uta favorisce la promiscuità tra la mobilità pedonale e il traffico veicolare in condizioni di sicurezza. SI può pensare alla realizzazione di nuove infrastrutture, corsie ciclabili, nei casi in cui le condizioni della rete e/o dei flussi veicolari presenti non consentano la circolazione dei pedoni e delle biciclette in promiscuità in condizioni di sicurezza.
Rete dei servizi del trasporto pubblico della Città Metropolitana di Cagliari.
È fondamentale che la Città Metropolitana e la Regione recepiscano in modo fattivo le esigenze di Uta e risolvano le tante criticità rilevate nella qualità ed efficacia del trasporto pubblico. Tra queste:
– riduzione mobilità privata individuale a favore di una mobilità condivisa: car sharing e car pooling;
– razionalizzazione e messa in sicurezza intersezioni stradali interne e risoluzione criticità. Istituzione di sensi unici in strade ad alta pericolosità;
– realizzazione di un collegamento tra Uta e Decimomannu con una infrastruttura leggera per veicoli pubblici automatizzati, pedoni e ciclisti;
– realizzazione di un ponte di collegamento tra Uta, Decimomannu e Assemini che soddisfi il grande flusso veicolare esistente.
Le dichiarazioni
“Il PUMS – aggiunge la vice sindaca Michela Mua – parla di qualità dell’urbano e della vita dei cittadini. Mette al primo piano le persone e il valore dell’esistenza umana basata su criteri di sostenibilità ambientale e sociale. Dagli obiettivi più semplici da raggiungere ad altri di ben più grande portata. Un Piano dinamico che crescerà insieme alla comunità e alle esigenze che verranno a crearsi. Un Piano che andrà a comunicare, integrarsi e crescere, insieme a quello della Città Metropolitana di Cagliari, in fase di elaborazione. Il nostro è un Piano ricco di molteplici contenuti, ben costruito e rispondente alle linee di indirizzo scelte dalla nostra Amministrazione e restituito tecnicamente in modo egregio, grazie ad un team di progettazione estremamente specializzato. Per questo – conclude Mua – ne andiamo fieri.”
“Progettare il futuro avendo ben chiara la situazione presente non è un’opzione per chi amministra una comunità ma un dovere. – commenta il sindaco Giacomo Porcu – Dobbiamo ragionare del paese che vogliamo lasciare ai nostri figli: più ecosostenibile, più sicuro, più inclusivo e con un’attenzione massima alle categorie più deboli. La mobilità e la viabilità non possono che essere al centro di un’idea di futuro volta a garantire la massima accessibilità a diritti imprescindibili come lo studio, la sanità e il lavoro, il tutto in un’ottica di piena integrazione con la Città Metropolitana “.
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