ROMA – L’Unsic, il sindacato datoriale con oltre tremila uffici in tutta Italia, non può che giudicare positivamente l’impegno del governo, con circa trenta miliardi di euro, di cui 9,5 nel 2022, per attenuare i costi energetici ad imprese e famiglie. Tuttavia esprime qualche perplessità per il parallelo impulso a nuove estrazioni di gas nel territorio italiano, principalmente per le conseguenze in termini di impatto ambientale rispetto alle rinnovabili, e soprattutto si domanda se l’assorbimento della maggior parte delle risorse sul fronte energetico non pregiudichi altre priorità, in particolare quelle riguardanti il lavoro.
“All’incontro interlocutorio di ieri con la ministra del Lavoro, Marina Calderone – spiega il presidente dell’Unsic, Domenico Mamone – abbiamo posto in cima alle priorità il taglio del cuneo fiscale contributivo. Una scelta non solo economica, ma soprattutto di sviluppo sociale: soltanto con la riduzione della pressione fiscale oggi insostenibile per le imprese si potrà contribuire all’aumento dei salari e soprattutto all’abbattimento della disoccupazione, con benefici principalmente per le nuove generazioni e per il benessere generale”.
Sulla questione del reddito di cittadinanza, pur convenendo sulla necessità di uno strumento del genere “degno di un Paese civile”, l’Unsic ha evidenziato alla ministra la necessità di ricalibrarlo sulle persone realmente bisognose e non in grado di lavorare, valutandone l’impatto economico anche a causa delle numerose truffe, proponendo quindi l’ottimizzazione del sistema dei controlli.
Tra gli altri punti accennati da Mamone, i fondi strutturali, l’accompagnamento al lavoro, le politiche attive, la riforma delle pensioni, i flussi, la sicurezza negli ambienti di lavoro, tutti argomenti per i quali il sindacato preparerà un documento approfondito che farà avere direttamente al ministro nei prossimi giorni.
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