CulturaIstruzioneMedicina

Università: assegnato il premio di laurea sulla beta-thalassemia “Alessandra e Valentina Marini”

Condividi

Assegnato il premio di laurea sulla beta-thalassemia “Alessandra e Valentina Marini”, promosso per incoraggiare le nuove leve di medici e tenere alta l’attenzione: i vincitori sono Elisa Deidda e Matteo Marrocu, ieri la cerimonia all’Università di Cagliari

“Assistere al conseguimento di così brillanti risultati è per l’istituzione universitaria stimolo per un crescente impegno nell’investimento in capitale tecnologico e nel sostegno delle giovani promesse per una loro piena inclusione nella società della conoscenza”. Lo ha rimarcato a nome dell’Ateneo il Prorettore per la Didattica Ignazio Putzu, ieri, portando anche i saluti del Rettore (impegnato a Roma per il convegno su Grazia Deledda) durante la cerimonia di consegna del premio di laurea “Alessandra e Valentina Marini”, nella Sala Consiglio di Palazzo Belgrano. A vincere la seconda edizione del prestigioso riconoscimento promosso dai coniugi Franco ed Elisabetta Marini sono stati Elisa Deidda e Matteo Marrocu, per le tesi di laurea rispettivamente su “Variabilità fenotipica del chimerismo dopo trapianto di midollo osseo per Beta-thalassemia in singolo centro pediatrico” e “Passato e presente del sovraccarico di ferro nella Beta-thalassemia major”. Ai due laureati è stata assegnata rispettivamente la somma di duemila e 1500 euro.

Giorgio La Nasa, Prorettore per le attività sanitarie, ha sottolineato la pregevolezza del lavoro condotto dai vincitori: “Il lavoro svolto – ha detto – ha coinvolto la Commissione giudicatrice nella condivisione dell’entusiasmo col quale i giovani studiosi hanno saputo approfondire le tematiche oggetto di tesi. Il nostro augurio è che possano conseguire nuovi e maggiori riconoscimenti in un settore disciplinare bisognoso di sempre nuova linfa per il benessere della collettività”.

“Si può contribuire al benessere della collettività sia attraverso l’immediato impiego delle conoscenze mediche – ha commentato Aldo Urru, Direttore Generale dell’Università di Cagliari – sia attraverso il supporto di quelle competenze che – pur estranee all’area medica – offrono l’opportunità di cogliere gli sbocchi più idonei per il massimo progresso del capitale tecnologico”. Susanna Barella, responsabile della Direzione della Struttura Semplice Dipartimentale Talassemia delPresidio Ospedaliero “Aantonio Cao”, ha infine ricordato come l’Ateneo ha visto crescere, nel corso dei decenni, generazioni di studiosi di Medicina: “I sacrifici affrontati durante gli anni di studio – ha detto – costituiscono il denominatore comune di quanti hanno contribuito al miglioramento delle condizioni e delle aspettative di vita dei pazienti talassemici”. Alla cerimonia erano presenti il dottor Marrocu e – in rappresentanza della dott.ssa Deidda – la mamma Marilena Ferrai. Al termine è stata data lettura di un breve messaggio di saluto e di ringraziamento da parte dei promotori dell’iniziativa, i coniugi Franco e Elisabetta Marini, che non hanno potuto partecipare alla consegna dei premi.

Il Premio assegna un riconoscimento per incoraggiare le nuove leve di medici, ricercatori e personale sanitario avviate sulla scia dei loro maestri e predecessori che hanno spostato la finalità degli interventi dalla sopravvivenza a termine (anni ‘60/’70/‘80) alla prognosi aperta, e anche per far sapere ai rappresentanti eletti nelle sedi istituzionali e alle realtà formative ed economiche dell’isola che l’attività medica portatrice di speranze per la vita dei talassemici necessita di integrazioni irrinunciabili sul versante della formazione, non difformi da quelle di altri soggetti, nonché di un accompagnamento competente per l’avviamento e un primo ingresso nel mondo del lavoro.

Fonte: comunicato Università di Cagliari

[ultimate_author_box user_id="17" template='uab-template-2']

Comment here