Un modo nuovo e inclusivo per parlare di tabarchinità, un viaggio non solo simbolico tra Carloforte e Calasetta, ascoltando musica e dialogando con autori e giornalisti internazionali. Traversate all’insegna della cultura tabarchina ma soprattutto un rinnovare quel essere “figli della stessa storia” che, pur con evoluzioni diverse, accomuna le due comunità. Così da riportare la “Tabarchinità” in quel contesto unico che la vede “allargata” a due continenti (Europa e Africa), tre nazioni (Italia, Spagna, Tunisia), due regioni italiane (Liguria e Sardegna) cinque comunità (Pegli, Carloforte, Calasetta, Nueva Tabarca, Tabarca).
Ràixe d’@amare, il festival delle radici tabarchine, giunge alla terza edizione e si sposta sul mare, simbolo del viaggio plurisecolare dei liguri che attorno al 1540 vennero mandati in Tunisia, sull’isola di Tabarka, a pescare corallo e vi rimasero circa due secoli per poi trasferirsi principalmente sulle isole sarde di San Pietro e Sant’Antioco e in parte in Spagna dove fondarono Nuova Tabarca.
Quel mare che per la Cooperativa Millepiedi onlus, organizzatrice dell’evento, unisce e non separa i tabarchini oggi sparsi nel Mediterraneo, in particolare le due comunità di Calasetta (sull’isola di Sant’Antioco) e Carloforte (su quella di San Pietro), dove è forte il sentimento di identità culturale e linguistica.
Non a caso a Calasetta è nato il museo/archivio digitale Raixe (radici) e a Carloforte il Polo linguistico tabarchino. Proprio da queste sedi, dopo i saluti istituzionali con i sindaci dei due Comuni, partirà il viaggio per conoscere meglio le origini e le prospettive delle due comunità.
Un viaggio per terra e per mare, ma soprattutto in mezzo alle onde, con l’ambizione di guardare la storia da diversi punti di vista, così come di dare voce alle genti – anche straniere, i cosiddetti “furesti” – che contribuiscono a tessere il passato con il futuro.
L’appuntamento di questo “Viaggio ai confini della tabarchinità” è martedì 4 luglio a Calasetta (h 18, Raixe) e mercoledì 5 luglio a Carloforte (h 18.45, Polo linguistico).
L’accoglienza è a cura di Marzia Varaldo, presidente della Cooperativa Millepiedi, in dialogo con i sindaci, mentre due brevi visite sono condotte rispettivamente da Remigio Scopelliti e Andrea Luxoro.
Subito dopo sono previste due traversate di andata e ritorno, di 30 minuti l’una, sui traghetti Delcomar con personaggi di spicco della cultura:
martedì 4 luglio sulla tratta Calasetta-Carloforte con partenza alle 19.30 lo scrittore Massimo Carlotto (autore, tra gli altri, del noir “Il mistero di Mangiabarche”) dialoga con l’antropologo Luca Navarra
Per il viaggio di ritorno, sulla tratta Carloforte-Calasetta con partenza alle 20.15 il musicista e cantautore calasettano Matteo Leone, appassionato di jazz e blues ma sempre più famoso per i suoi concerti in tabarchino, si esibisce con brani dal nuovo disco “Raixe”
Mercoledì 5 luglio sulla tratta Carloforte-Calasetta con partenza alle 20.15 il giornalista inglese James Bone, ex corrispondente del Times e del Daily Telegraph che oggi vive tra New York, Londra e Carloforte, dialoga con l’antropologo Luca Navarra.
Per il viaggio di ritorno, sulla tratta Calasetta-Carloforte con partenza alle 21 il musicista e cantautore carlofortino Battista Dagnino, autore di diversi brani in tabarchino e celebre per lo spettacolo “In te unde de Faber”, in cui reinterpreta le canzoni di Fabrizio De André, si esibisce nel concerto “A ca insciû mò” (la casa sul mare).
L’evento è stato reso possibile grazie ai contributi dei Comuni di Calasetta e di Carloforte, di una campagna di crowdfunding e della collaborazione dell’associazione Botti du Shcoggiu.
Il biglietto di andata e ritorno per le traversate protagoniste del festival delle radici tabarchine costa 5 euro e si acquista direttamente presso il museo Raixe di Calasetta (via Principe Umberto I 61) o il Polo linguistico di Carloforte (via XX Settembre 48). Include la partecipazione agli eventi a bordo, un assaggio del prelibato cous cous di Betta Rombi, un bicchiere di Carignano del Sulcis, e contribuisce a sostenere il progetto di promozione della cultura tabarchina.
“Il tabarchino è emblema della contaminazione tra popoli e culture nel Mediterraneo” dice Marzia Varaldo “con questa edizione di Raixe d’@amare vogliamo fare il punto sull’identità tabarchina e provare a mettere insieme il sentimento di chi la vive alla curiosità di chi la osserva”.
Per ulteriori informazioni: tel. 327.2880396, raixe@coopmillepiedi.it
Articolo di Antonello Rivano
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