Per gli amanti del “giallo”, per chi si vuole affacciare ad un genere che da quasi due secoli cattura milioni di lettori, il nuovo libro dello scrittore Paolo Roversi rappresenta il giusto mix tra passato e presente. In una Milano avvolta dall’euforia e dal movimento dell’EXPO del 2015, si riscopre vulnerabile difronte ad un omicidio senza l’ausilio della tecnologia, tanto cara alle serie tv americane.
Nel libro Alla vecchia maniera, il primo caso dell’Commissario Botero, Roversi ci riporta negli anni ’70 pur rimanendo negli anni duemila. Il Commissario Botero, infatti, una mosca bianca nell’ambiente investigativo moderno, è un tipo fuori dal comune: lavora per deduzioni e logica, affidandosi alle intuizioni e alla memoria, lavorando più sul campo che dietro un laboratorio forense. Alla vecchia maniera, appunto! Da tempo odia ogni forma di tecnologia avanzata, preferendo fax, archivi cartacei e telefoni di bachelite, trovando sempre una soluzione mentre i colleghi meno agèe brancolano nel buio.
Con un nuovo protagonista e un’atmosfera a tratti cinematografica, Paolo Roversi, approda alla sezione “Il Giallo Mondadori” coniugando presente e passato, provando a far dialogare due mondi cosi diversi (alle volte anche in competizione) per risolvere un caso di omicidio, in una zona centralissima di Milano, spopolata dall’EXPO, in passato già protagonista di alcuni fatti realmente accaduti. Grazie allo scrittore possiamo rivivere le brillanti intuizioni alla Sherlock Holmes o le lunghe passeggiate che ricordano Simenon, con un tocco old style: le basette folte, un trench, un paio di pantaloni gessati grigi e l’immancabile paio di Church’s ai piedi faranno di Luca Botero un protagonista fuori dalle righe e dall’intrigante personalità.
Personaggio divertente e spigoloso allo stesso tempo, risulterà spesso indigesto nell’ambiente in cui lavora ma, certamente, diventerà tra i commissari più amati dal pubblico; personalità indipendente, sete di giustizia e lavoro di squadra con i suoi uomini, tutti scelti sulla base di particolari caratteristiche – ai più discutibili – ma perfettamente in linea con lui.
In questo nuovo romanzo, il diciottesimo per Roversi, siamo difronte ad una scrittura coinvolgente e avvolgente, che porta il lettore a districarsi come se fosse dentro ai fatti, non quale semplice osservatore. Alla fine del racconto, forse, ci sentiremo tutti un po’ parte della squadra di Luca Botero: essere alla vecchia maniera rassicura tutti e nessuno verrà lasciato indietro.
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