Politica

Un libro su Sergio Mattarella dal 7 gennaio

Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in videoconferenza, alla XI edizione della cerimonia di conferimento del Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi” 2020, oggi 11 dicembre 2020. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
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ROMA – Un libro su Sergio Mattarella. Il 7 gennaio Paesi Edizioni pubblicherà la prima biografia del Presidente della Repubblica uscente: “Sergio Mattarella: 40 anni di storia italiana”. A firmarla è Angelo Gallippi, classe ’64, già docente a Tor Vergata e Presidente del primo Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) della Regione Lazio. Come ricorda Ugo Magri nella prefazione, nessuno prima di Gallippi ha tracciato l’intero operato di Mattarella. Infatti il Presidente della Repubblica “incarna una doppia eccezione. Ha maturato un’esperienza straordinaria come servitore delle istituzioni: parlamentare, ministro, vicepremier, giudice costituzionale e da ultimo presidente della Repubblica. Eppure – ecco l’altro paradosso – dell’uomo Mattarella poco si conosce. Tra i personaggi pubblici del nostro tempo è forse il più schivo, probabilmente il meno portato a raccontarsi, a farsi pubblicità. L’Anti-Narciso per eccellenza”.

Gallippi – attuale funzionario del Garante della Privacy e giornalista pubblicista, autore di una quindicina di libri tra i quali la biografia di Federico Faggin, l’inventore del microprocessore – racconta la vita di Mattarella con una biografia “obiettiva e accurata, non irriguardosa ma nemmeno agiografica, ricca di curiosità, che lungo la strada raccoglie frutti sorprendenti e di Mattarella rivela alcuni aspetti molto privati, in qualche caso sconosciuti persino ai collaboratori più stretti”, sottolinea ancora Magri.

Un libro su Sergio Mattarella

Il percorso umano si intreccia così alla storia del nostro Paese: dall’assassinio di Piersanti Mattarella, a Mani Pulite, dal crollo del Muro di Berlino alla guerra in Kosovo, dall’epilogo della partitocrazia alla sfida dei populismi, passando attraverso le indagini sugli affiliati alla loggia massonica P2, la riforma del Cnel, l’abolizione del servizio militare obbligatorio, l’introduzione nella scuola elementare del «modulo» di tre insegnanti su due classi, la riforma dei Servizi segreti, l’elevazione dell’Arma dei Carabinieri al rango di forza armata, il “patto della crostata” tra Berlusconi e D’Alema e lo smantellamento del Porcellum.

Eletto con 665 voti su 910, Mattarella puntualizzò immediatamente che il suo ruolo sarebbe stato quello di un arbitro cui “compete la puntuale applicazione delle regole”, con assoluta imparzialità. Anche se, soprattutto nell’ultima fase, si è fatto carico di atti di coraggio politico come il veto opposto alla nomina di Paolo Savona come Ministro dell’Economia e la scelta di Mario Draghi alla guida di un governo rappresentativo per autonoma iniziativa presidenziale.

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