BOLOGNA – Affronta e approfondisce il tema dell’amore “L’Io e il Noi. Il primato della relazione”, la conferenza-spettacolo del filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti in programma al Teatro Celebrazioni di Bologna giovedì 21 marzo alle ore 21, data già sold out. I biglietti per la serata sono esauriti (https://bit.ly/umbertogalimberti24web). Per informazioni la biglietteria del Teatro Celebrazioni è aperta dal martedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio (Via Saragozza 234, Bologna | Tel: 051.4399123 | E-mail: info@teatrocelebrazioni.it). Il pubblico potrà prenotare per una cena o un aperitivo al Celebrazioni Bistrot, nel foyer del Teatro, a cura del Ristorante Biagi e del cocktail bar “10 Codivilla”, aperto da un’ora e mezza prima dell’inizio di ogni spettacolo. Info e prenotazioni: +39 329 8120861.
«Molte persone concepiscono l’amore in maniera possessiva – dice Galimberti. […] Anche i matrimoni possono essere possibili solo se partono dal concetto che Lei o Lui è un altro. Ciascuno di noi è il riflesso dello sguardo dell’altro. Oggi ci si lamenta dell’egoismo, del narcisismo, ma chi ha messo il seme del primato dell’individuo rispetto alla comunità? La condizione elementare e fondamentale per continuare a vivere – continua il filosofo – si chiama amore. L’aveva detto bene Freud: la vita funziona se qualcuno ci ama. Noi viviamo finché c’è qualcuno che ci ama: sono convinto che molte persone anziane “se ne vanno” perché nessuno le ama più. L’amore è la categoria della vita ma comporta una condizione di gratuità: oggi mancano le condizioni dell’amore perché – in prevalenza dell’interesse come valore – la gratuità viene derisa e vista con sufficienza, come qualcosa di patetico. L’amore è prevalentemente vissuto oggi come passione, come fatto transitorio: nel nostro tempo si è sviluppato un concetto terrificante di libertà, dove libertà non è facoltà di compiere delle scelte ma come “revocabilità” di tutte le scelte. Che biografie si costruiscono, che amori si consolidano? Paradossalmente aggiungerei una noticina: oggi non è importante rendere facili i divorzi ma rendere difficilissimi i matrimoni. Bisogna che la gente capisca – conclude Galimberti – che l’amore è un’opera d’arte, è scoprire il segreto dell’altro, essendone curioso, nella sua continua cangianza».
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