Fino ad oggi tutti pensavamo che la fine della seconda guerra mondiale fosse coincisa con il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki (che portarono l’imperatore Giapponese a chiedere la resa incondizionata) e con la presa della città di Berlino da parte dell’Armata Rossa Sovietica (che, con il presunto suicidio di Hitler, pose fine al regime nazionalsocialista). Certo, ci fu pure la guerra civile italiana con la macelleria Messicana di Piazzale Loreto… Ma non è questo il punto.
Scopriamo infatti, grazie a Donald Trump, che fu la “Spagnola” a porre fine al conflitto mondiale.
L’influenza spagnola? “Probabilmente fece finire la seconda guerra mondiale”.
Con questa dichiarazione il Presidente USA ha toccato l’apice delle castronerie storiche. Una gaffe piuttosto imbarazzante, visto che la pandemia menzionata dal presidente degli Stati Uniti uccise sì decine di milioni di persone, ma tra il 1918 e il 1920. Il secondo conflitto mondiale iniziò nel 1939, ovvero venti anni dopo. Trump si è forse confuso con la precedente Grande Guerra? Anche fosse, avrebbe in ogni caso sparato una fesseria ciclopica nel sostenere che l’influenza spagnola pose fine al conflitto. In quella circostanza fu la distruzione dall’interno del sistema zaristico Russo, unito all’intervento USA, a sconfiggere le forze Austro-Ungaro-Tedesche della Triplice Alleanza (inizialmente anche l’Italia ne faceva parte, salvo cambiare schieramento nel 1915).
Si tratta semplicemente di un errore grossolano commesso dal presidente Usa durante la conferenza stampa di ieri a Washington, poi interrotta a causa degli spari fuori dalla Casa Bianca. The Donald, riflettendo sulle epidemie precedenti al coronavirus, ha affermato sicuro: “L’evento più vicino che possiamo paragonare è l’influenza spagnola nel 1917. Fu senz’altro un evento terribile, nel corso del quale persero la vita da 50 a 100 milioni di persone, probabilmente fece terminare la Seconda guerra mondiale, tutti i soldati erano malati, fu una situazione terribile”. Un funzionario del governo americano ha provato a giustificare Trump, tentando di spiegare che il leader repubblicano si riferiva appunto alla prima guerra mondiale.
Va ricordato comunque che il presidente statunitense dimostra di avere una certa confidenza con le gaffe, a prescindere dal megafono utilizzato per spararle. Ad esempio l’estate scorsa fece notare via Twitter, erroneamente ça va sans dire, che la Luna fa parte di Marte. “Per tutti i soldi che spendiamo – scrisse Trump sul suo social preferito – la Nasa NON dovrebbe parlare di andare sulla Luna, lo abbiamo fatto 50 anni fa. Dovrebbero concentrarsi su cose più grandi, incluso Marte (di cui la Luna è parte), Difesa e Scienza”.
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