WASHINGTON – Nelle elezioni di mid term per il Congresso a novembre ci sarà “una vittoria trionfale” dei Repubblicani che aprirà la strada al “ritorno di un presidente repubblicano che nel 2024 si riprenderà la Casa Bianca”. Una cosa “in cui credo fermamente”. Sono le previsioni dell’ex presidente Donald Trump, espresse nel suo primo comizio pubblico da quando ha lasciato la Casa Bianca, in occasione dell’America First Agenda Summit, che si sta svolgendo a Washington. Quanto alle sue ambizioni personali, tornando a definirsi “il più perseguitato della storia” fra i presidenti Usa, Trump ha ribadito che non intende rinunciare a candidarsi alla Casa Bianca “per fermare le inchieste”, senza però esplicitare la sua candidatura.
“Con noi non c’era inflazione, avevamo ricostruito l’esercito, tutto il mondo ci rispettava. Avevamo reso – ha rivendicato Trump alla sua presidenza- di nuovo grande . l’America Ma ora il nostro Paese e’ stato messo letteralmente messo in ginocchio. E’ stato ridotto a un Paese di mendicanti. Ora il nostro Paese e’ in ginocchio, l’inflazione a livelli record, milioni di clandestini spingono per entrare e invaderci”.
“Dobbiamo riportare – ha battuto e ribattuto sul punto Trump – la sicurezza nelle citta’ senza aspettare l’approvazione di un governatore. Dobbiamo ristabilire la legge e l’ordine. Nelle città governate dai Democratici il crimine ha raggiunto limiti come mai prima. Da New York a Chicago a Los Angeles la gente della classe media si trova a vivere in zone di guerra. Washington non e’ piu’ riconoscibile, e’ piena di ‘homeless’. In Afghanistan in diciotto mesi non era morto nessun soldato, mentre a Chicago nell’ultimo fine settimana ci sono state piu’ di sessanta sparatorie, e sono morti in molti”.
Nel suo discorso pubblico, inoltre, Trump ha invocato la pena di morte per i trafficanti di droga. “Le pene – ha scaldato il suo pubblico ‘The Donald’ – devono essere molto dure. I Paesi nel mondo che non hanno problemi di droga sono quelli che hanno istituito un veloce processo che prevede la condanna a morte per i trafficanti. Sembra orribile ma in quei paesi non hanno problemi. Non ci vogliono quindici anni per un processo. Arrivano velocemente: giustiziano il trafficante e salvano cinquecento vite”.
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