MILANO – “Sono felice che l’Eurovision torni in Italia, sarebbe bello se proprio da quel palco di Torino partisse un successo internazionale capace di anticipare uno scenario di pace, esattamente com’è successo a me. Nel 1990 ho vinto a Zagabria con “Insieme: 1992”, diventato un inno dell’Europa unita prima che si realizzasse e anche allora, proprio come oggi, poco dopo sarebbe scoppiato il conflitto jugoslavo nel quale perse la vita uno dei coristi dell’Eurovision che mi raccontò le difficoltà del suo Paese”. Lo afferma in una nota Toto Cutugno, primo classificato all’Eurovision di 32 anni fa e ultimo vincitore della manifestazione prima del trionfo dei Maneskin nel 2021.
“Oggi come allora – aggiunge – c’è bisogno di un’Europa coesa che faccia la sua parte per la pace. Nei mesi successivi alla vittoria, nei miei spettacoli in giro per l’Europa, il pubblico mi accompagnava in coro. In particolare mi commossi una sera, durante un concerto in Romania: mi fecero trovare a sorpresa un gruppo di bambini che cantò “Insieme” come inno dell’unità europea. Niente frontiere, né confini, un’unica bandiera, tutti fratelli di un unico continente. Mi colpì molto quel gesto. Oggi immagino i bambini russi e ucraini insieme sotto lo stesso sogno e sotto lo stesso cielo e vorrei che quell’inno risuonasse per loro. La musica ha forza di superare qualsiasi tipo di confine e di anticipare scenari, quella vittoria per me significò anche questo: non solo l’inizio di una carriera internazionale che ha portato i miei brani in giro per il mondo ma soprattutto la costruzione di un’Europa unita dai valori di fratellanza e libertà”.
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