ROMA – Centinaia di morti che aumentano di ora in ora e migliaia di feriti. Le forti scosse di terremoto che hanno colpito la Turchia centro-meridionale e la confinante Siria rappresentano uno degli “scenari peggiori” secondo Stephen Hicks, sismologo dell’University College di Londra, per l’intensità del terremoto e per l’epicentro vicino alla superficie. “Quello che abbiamo per la Turchia in questo caso è una sorta di scenario peggiore: un terremoto molto grande di magnitudo 7.8, ma anche a bassa profondità, solo circa 10 chilometri sotto la superficie. Quindi questo provoca scosse molto forti”.
La Turchia, spiega il sismologo si trova su due faglie: quella dell’Anatolia settentrionale, a Est di Istanbul, regione in cui sono stati registrati molti dei più grandi terremoti degli ultimi decenni. “E un’altra chiamata zona di faglia dell’Anatolia orientale, ed è qui che si è verificato questo terremoto. Ora, non è mai stato registrato un terremoto di queste dimensioni qui, da quando abbiamo installato sismometri in tutto il mondo per il monitoraggio, quindi dal 1900 circa. Ma se si risale alle testimonianze storiche di ciò che le persone hanno sperimentato e sentito in passato, molti secoli fa, ci sono prove di terremoti di dimensioni simili qui.
E sulla seconda forte scossa di magnitudo 7.5 a poche ore dalla più potente di 7.8 dice: “Lo chiamiamo ‘doppietta’. Si tratta di un terremoto di dimensioni simili che si verifica in un luogo e in un tempo simili. Sono piuttosto insoliti. Ma non del tutto inediti. Li abbiamo visti verificarsi in grandi terremoti sotto gli oceani, che hanno causato grandi tsunami. Penso che in termini di impatto, l’impatto diretto che avrà sugli sforzi di salvataggio, sia abbastanza senza precedenti”.
“Possiamo dire con certezza che ci saranno decine di migliaia, se non centinaia di migliaia, di scosse di assestamento – aggiunge – . Speriamo che la maggior parte di queste siano piccole e non causino danni, purtroppo c’è ancora la possibilità di forti scosse di assestamento”.
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