“Dopo la guerra, che si prolunga da oltre 10 anni, la Siria si vede costretta ad affrontare ancora una volta una gravissima emergenza umanitaria a causa del catastrofico terremoto che ha colpito il nord del paese insieme alla Turchia. Il bilancio è drammatico, 3.000 morti accertati nel paese, decine di migliaia di persone che da giorni non hanno più una casa e sono costrette ad affrontare il gelo di questi giorni senza più cibo ed energia elettrica.” A comunicarlo il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo – Sardegna “Purtroppo – prosegue la nota – gli aiuti internazionali si concentrano quasi tutti nella parte turca mentre oltre il confine sono pochissime le squadre internazionali di vigili del fuoco e della protezione civile che hanno deciso di prestare soccorso alla popolazione civile siriana. Molti villaggi siriani non saranno mai raggiunti da nessun aiuto e anche qui la logica è quella della geopolitica: per colpire Assad, al quale la cattiva informazione attribuisce persino di aver bloccato i soccorsi, si colpiscono uomini, donne e bambini che, a causa del sisma, non hanno più nulla. E che il governo di Damasco c’entri ben poco è dimostrato dal fatto che tutte le missioni internazionali sono andate prima di tutto in soccorso della Turchia e non della Siria perché sono il frutto di relazioni diplomatiche che nulla hanno a che vedere in situazioni come queste. Una “sanzione umanitaria” che quel paese non si merita dopo oltre un decennio di conflitto. Il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo invita le istituzioni nazionali e internazionali ad adoperarsi affinché la Siria non sia esclusa e marginalizzata in alcun modo nelle missioni di soccorso e di aiuto alla popolazione civile siriana colpita dal tremendo terremoto.”
Fonte: Centro Italo Arabo e del Mediterraneo – Sardegna
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