“In Svizzera non ci sono più posti letto nei reparti di terapia intensiva”. Sono diversi i siti italiani che hanno titolato così i propri articoli, parlando della situazione nella Confederazione, basandosi su un comunicato della Società Svizzera di Medicina Intensiva, secondo cui i posti letto nei reparti di cure intense sarebbero esauriti. Titoli che hanno comprensibilmente allarmato più di un cittadino.
Hanno fatto clamore e girato (letteralmente) il mondo le parole espresse ieri dalla Società svizzera di medicina intensiva. Diversi siti hanno infatti titolato – forse in maniera un po’ troppo sensazionalistica – che nel Paese «i posti in terapia intensiva sono finiti». Una notizia, questa, che ha naturalmente spaventato tanti cittadini.
Ieri notte anche SkyTg24 riportava il sistema svizzero vicino al collasso.
Ma la verità non è proprio questa. In effetti, nella nota diramata dagli specialisti, era specificato che a essere esauriti sono «i letti ordinari di cure intense». Detto in altre parole quegli 876 letti «normalmente» disponibili in Svizzera, ai quali nel frattempo – causa pandemia – ne sono stati aggiunti degli altri. E a dirlo è la stessa Società svizzera di medicina intensiva nel medesimo comunicato: «Grazie agli sforzi di équipe – si può leggere – nuovi posti di terapia intensiva hanno potuto essere creati, ma la situazione è tesa».
Tesa, certo, ma non allo sbando. Alcuni quotidiani hanno in seguito corretto il tiro. La Repubblica, ad esempio, per meglio comprendere la situazione che sta vivendo la Svizzera, ha contattato l’infettivologo della Clinica Moncucco Christian Garzoni e il medico cantonale Giorgio Merlani. «L’ho letta anch’io la notizia, la mattina presto sul sito del New York Times e sono sobbalzato», rivela al giornale Garzoni precisando che «in realtà ci sono ancora delle riserve ma siamo in una situazione globalmente critica». Sulla stessa linea d’onda, Merlani aggiunge: «In Svizzera siamo sotto pressione ma non alla saturazione. È successo che da un lato abbiamo raggiunto la capacità ufficiale dei letti a disposizione, dall’altro la loro capacità reale è stata aumentata».
Insomma la situazione epidemiologica della Svizzera ha fatto il giro del mondo. E sebbene la notizia sia stata un po’ ingigantita, per Berna potrebbe comunque essere un campanellino d’allarme.
Comment here