GENOVA – “La Regione è interessata a dare concretezza a questa idea. Gli uffici del Bilancio stanno lavorando in tal senso e spero che nelle prossime settimane la Liguria sia tra le prime regioni in Italia ad annunciare novità”. Lo ha detto Giovanni Toti, presidente della Liguria, a proposito della possibilità che l’ente acquisti i crediti d’imposta per sbloccare gli interventi legati al Superbonus 110%. “È evidente la volontà di far uscire l’edilizia dall’impasse – ha aggiunto Toti rispondendo a un’interrogazione del capogruppo del M5s Fabio Tosi in consiglio regionale – Allo stato attuale sono in corso tavoli tecnici per i giudizi contabili e giuridici. Il nostro intento è avere a breve una bozza di legge, è chiaro che serve una copertura normativa. Nelle prossime settimane affronteremo l’argomento, ma il nostro intento come amministrazione è dare risposta a questa esigenza”.
Sullo stesso tema Tosi ha presentato una proposta di legge con una previsione di spesa di 30 milioni di euro. Al momento la giunta non ha ancora determinato le cifre necessarie per coprire l’intervento: “Bisogna correre – ha commentato il capogruppo dei 5 Stelle – Le prime scadenze sono imminenti e non possiamo accettare che famiglie, imprese e maestranze, che si sono fidate dello Stato, perdano la casa o finiscano sul lastrico. L’ente ligure può, se vuole, sfruttare il nostro documento per arrivare a una legge in grado di dare risposte a chi è ancora in attesa dello sblocco dei crediti fiscali”.
“Senza interventi tempestivi – aggiunge Claudio Muzio di Forza Italia, autore di un’interrogazione sullo stesso tema – si rischia un autentico bagno di sangue a livello economico e lavorativo: ci sono banche e intermediari finanziari costretti a chiudere le porte a causa dell’esaurimento della capacità fiscale, committenti senza più liquidità per pagare i lavori, imprese che non possono pagare i fornitori, e nel mezzo famiglie in difficoltà e condomini nel caos. Nell’immediato occorre fare tutto il possibile per sbloccare i crediti e contemporaneamente è necessario uscire dalla confusione normativa avviando un percorso capace di garantire al settore edilizio un quadro chiaro e certo, finalizzato alla crescita stabile delle imprese”.
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