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Sulcis: controlli serrati del Corpo Forestale contro le soste selvagge dei camper nelle coste

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Ajonoas si era già occupata delle coste del Sulcis, specialmente quella di Puntatrettu e Is Pitzus, ricadenti nel comune di San Giovanni Suergiu, in cui vigeva la sosta selvaggia dei camper con relativi abbandoni dei rifiuti. (San Giovanni Suergiu: rifuti abbandonati nelle Località di Puntatrettu, Corongiuali e Is Pitzus ) Ora anche l’Ispettorato del Corpo forestale di Iglesias ha intensificato i servizi di prevenzione e repressione del parcheggio e della sosta abusivi dei camper nei delicati ecosistemi costieri del Sulcis Iglesiente.

I servizi sono mirati a garantire la sostenibilità del notevole afflusso dei camper nelle zone di particolare pregio ambientale attraverso la dissuasione dai comportamenti che danneggiano le aree costiere e che sono in contrasto con le leggi di tutela dei siti. Da alcuni mesi infatti si è assistito a un progressivo aumento delle presenze di camper e autocaravan in sosta in alcune aree costiere del Sulcis.

Il fenomeno riguarda principalmente le aree costiere dei comuni di San Giovanni Suergiu, Giba, Masainas, Sant’Anna Arresi e di Sant’Antioco. Ad attirare numerosi visitatori di diverse nazionalità, oltre alla indiscutibile bellezza dei luoghi, è l’abbinamento mare-vento, elementi presenti nelle coste sulcitane in qualsiasi periodo dell’anno e indispensabili per praticare alcuni sport acquatici come il kite surf e il wind surf.

Quando le condizioni del mare e del vento diventano ottimali, si possono osservare delle piccole comunità formate da atleti provenienti da Germania, Francia, Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera arrivate in Sardegna a bordo dei camper.  Si stima che in alcuni particolari periodi siano presenti nel litorale, giornalmente, oltre 100 veicoli che sostano in aree non attrezzate e in prossimità della battigia.

La presenza massiva di questi turisti è tale da far temere per la tenuta degli ecosistemi presenti nei siti, spesso aree di notevole pregio ambientale. Infatti, spesso i mezzi vengono posizionati al di fuori delle piste presenti, favorendo il calpestio e il compattamento dei terreni e delle sabbie, ostacolando in tal modo la nascita o la crescita di essenze pioniere arbustive essenziali per la protezione dei suoli dall’erosione.

Le coste basse sabbiose tipiche del Sulcis si trovano in uno stato di notevole sofferenza. In alcuni siti si può notare un arretramento della linea di costa dovuto all’erosione del mare causata anche dal denudamento del suolo dalla vegetazione, sia arborea che arbustiva, a cui contribuisce la sosta di auto e camper in tutti i periodi dell’anno.

Gli interventi di consolidamento e protezione delle coste dall’erosione impiantati in alcuni tratti del litorale negli anni ‘50 e ‘60 con piantagione di pinete e altre specie a rapido accrescimento stanno arrivando alla fine del loro ciclo vitale e hanno necessità di particolari attenzioni per garantire le funzioni per le quali sono stati realizzati.

Le aree costiere interessate godono di tutela comunitaria per gli habitat (aree S.I.C.), tutela paesistica e forestale e ricadono spesso in ambito demaniale. Inoltre in tutto il territorio regionale vige il divieto di campeggio libero anche con l’utilizzo del camper.(

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