Che alice non sapesse è chiaro, non lo si pretende, ma che alla Val di Lisa nulla degli accadimenti degli ultimi 45/50 cadessero dal pero, è insopportabile.
Che poi siano stipendiati di Stato ancora peggio e che hanno l’ardire di scrivere: Ah questi giovani…
Nel lontano 1978 l’editore (o tizio) pubblica un libro di Antonino Uccelllo: Risorgimento e società nei canti popolari siciliani e nel 1980 Uccello morirà prima) La casa di Icaro. Memorie dalla Casa-museo di Palazzolo Acreide, prefazione di Carlo Muscetta e, badate bene a cura di Salvatore S. Nigro (insegnano a Catania). Salvatore è colui che cura TUTTI dico tutti, i risvolti di copertina di Camilleri, altro siciliano (sconosciuto ma che già da bimbetto inseguiva i criminali in RAI, scrivendo sceneggiati, a caterva, a tonnellate, finché… il seguito lo sapete.)
La Casa museo verrà chiusa nel 1979, dopo una raccolta di firme voluta dall’ultimo suo editore Beppe Costa, la Casa-museo fu acquistata dalla Regione Siciliana nel 1983 e nuovamente allestista per consentirne la fruizione al pubblico. Antonino Uccello morì nel 1979 in seguito a un male incurabile. È sepolto a Canicattini Bagni. (fonte Wikipedia)
Ma come fa il nostro editore o tizio che scrive poesie da facebook a pubblicare, non solo, ma a cercare di salvare la Casa Museo di Palazzolo Acreide (conosciuta in Germania ma non nel bel paese?) e perché mai, a quei tempi di non change.org una raccolta di firme si fa correndo da un personaggio all’altro, città in città, chiamando al telefono dall’attore al cantante affiché quel bene prezioso non andasse in mano ai ladri, trafficanti di cimeli, spesso visitatori con assessori e dipendenti di comuni ed enti che, con la scusa del malloppo, si portavano un oggetto povero, ma ormai raro?
E come mai Costa, o io, don Beppe ha il manoscritto di Antonino che non si fida più neanche della moglie, lo nasconde sotto il letto e, quando vado, me lo consegna?
Ma dove ho scoperto Uccello? Nella libreria Muglia di Catania, libretti pubblicati da Laterza (quella di Bari dove c’è la Val di Lisa?) proprio quella sì.
Dove un grumo di intellettuali scrivono come Tasso, chiudono gli occhi e fanno circolare questo Costa nei loro territori, come un ricercato, che arriva in svariate occasioni.
Una la ricorda: si inaugurava la rivista Marcatré (sanno lor signori cos’è?) bellissima, il tempo di capirlo che già chiude. E cosa c’è a Bari, De Donato, dono del Signore che, scopre e pubblica Dario Bellezza con prefazione di Moravia che Dario ristamperà con la mia editrice nel 1992 aggiungendovi dei racconti.
Bari, che sarebbe una piccola Parigi se avesse un professore che apertamente vive una vita serena, stipendiato, con moglie e figli, sicuramente assistenti alla regia e così sia!
Però nessuno si accorge che non sa, tutto si sa alla Val di Lisa, anche del premio Solo se paghi te lo do! giunto alla XXXI edizione.
Ma allora è possibile mangiare bere fottere spacciare lauree senza che nessuno fiati? ah, sì, e che c’entra la politica?
Già la risposta chiedetela a loro, forbiti prosatori in versi, con attorno magari artisti ignagnosi che gli puliscono la sedia e gli portano i caffè con la speranza che un giorno, seppur lontano, quella firma valga l’offesa o il dono, la prostrazione o la toccata di tetta.
Chissà. Alla casa museo c’è il mio nome, tentai di salvarla, ma morì ugualmente!
Di beppe costa
rif. https://it.wikipedia.org/wiki/Antonino_Uccello
https://it.wikipedia.org/wiki/Beppe_Costa
https://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Silvano_Nigro
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