Politica nazionale e estera

Stefano Puzzer a Pescara: “Bisognerebbe fare lo sciopero del green pass”

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PESCARA – Il leader dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, è stato ieri sera a Pescara per partecipare a un incontro pubblico promosso dal comitato “No Green Pass – non toccate i minori”. Ricordiamo che Puzzer di recente è stato ospite del nostro direttore Claudio Moica su Megaradio, all’interno della trasmissione “Apogeo”, per rilasciare un’intervista in esclusiva. In apertura del suo intervento, Puzzer ha parlato della grande mobilitazione in atto in questo periodo: “Sentiamo la responsabilità di tutto questo ma non ci pesa, e se potremo dare una mano ai nostri fratelli italiani saremo sempre presenti. Io non seguo i social, che la gente parli bene o male non me ne può fregare di meno. La notte dormo, ho la coscienza pulita”.

Poi ha aggiunto: “Ieri sera sono rientrato a casa e mio figlio mi ha chiesto: “Perché sei tornato così tardi?”. Io l’ho guardato negli occhi e gli ho detto: “Perché voglio che tu viva in un mondo libero”. Quel giorno al porto di Trieste è successa una vergogna. Noi eravamo lì a presidiare la nostra casa, il nostro lavoro, avevamo solamente deciso di presidiare la nostra casa ma senza bloccare nessuno. Il 90% dei lavoratori portuali era rimasto fuori perché ci sembrava giusto così. Ora il porto lavora all’80%, che è comunque una sconfitta. La protesta sta andando avanti ma ci sono sempre più difficoltà. Io ho la fortuna di avere la mia famiglia vicino, ma c’è chi a casa ha delle responsabilità perché, come dice anche il Vangelo, una donna che vuole andare a messa prima deve dare il pranzo a suo marito. Noi abbiamo degli obblighi e delle responsabilità verso le nostre famiglie. La famiglia è la cosa più importante”.

Da Pescara, Puzzer ha voluto lanciare un messaggio distensivo: “Non dobbiamo fare la guerra. Non ci sono contrapposizioni con nessuno, neanche con le forze dell’ordine, a cui vengono dati degli ordini. I ragazzi delle forze dell’ordine che ho incontrato sono persone come noi. Si possono non condividere delle idee, ma il rispetto va sempre portato a tutti. Ricordiamoci sempre, quando siamo giù di morale, che bisogna guardare in alto e pensare che c’è sempre la speranza, perché il bene vincerà sempre sul male. Sempre”.

Dunque, per il leader dei portuali di Trieste il dissenso non deve generare conflitto: “Io sono una persona normale. Ho sempre detto che non bisogna giudicare nessuno. Io posso giudicare solo me stesso. Se una persona la pensa diversamente da me, ne dobbiamo parlare e confrontarci, dobbiamo capire perché la pensiamo in due modi differenti. L’importante è rispettarsi. Non dimentichiamoci la solidarietà tra di noi. Non vergogniamoci di chiederci aiuto: questo fa parte del mondo vero. Una mano, un pensiero… queste sono le cose vere. Quando mi dicono: “Dobbiamo andare avanti di dieci anni”, io dico: “No, dobbiamo andare indietro di trent’anni”. Bisogna recuperare i valori e tornare a una vita sana, pura e vera”.

Insomma, Puzzer ha nominato i valori del rispetto, della solidarietà e della coesione perché “io credo solamente in una manifestazione pacifica. Ovviamente, però, pace e bene fino a quando non mi toccano i bambini. Lo dico chiaramente, non voglio essere ipocrita”. E ha concluso: “Bisognerebbe fare lo sciopero del green pass. Non è una misura sanitaria ma una misura economica. Noi in porto abbiamo subito due discriminazioni: una tra vaccinati e non vaccinati, l’altra quando ci hanno detto che ci avrebbero dato i tamponi gratuiti ma, così facendo, hanno discriminato il resto del popolo. L’obiettivo che intendo io è no green pass e no obbligo di vaccinazione”.

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