Con il candidato sindaco per il Centro Destra, Daniela Garau, concludiamo questa lunga marcia che porterà all’elezione del sindaco di Carbonia, forse già dopo la chiusura delle urne l’11 Ottobre? Vedremo. Si è comunque trattato di una volata a tre, che Ajo Noas ha provato a documentare e condividere con tutti i lettori/elettori, per offrire al meglio, una panoramica sulla politica del territorio e i progetti futuri per la cittadina mineraria.
A noi, in qualità di testata giornalistica e quindi super partes, non resta che augurare in bocca al lupo ai tre candidati sindaci e alle loro liste. Carbonia e il suo territorio necessitano di amministratori in grado di gestire bene la “res publica” per poterci proiettare in avanti con maggiore speranza.
Rispetto ad altre compagne elettorali a Carbonia, questa appare meno dispersiva, solo tre candidati a sindaco, e più concreta. Che idea si è fatta dell’attuale campagna elettorale?
Per quanto riguarda la mia campagna elettorale, è una campagna sicuramente contingentata nei tempi. Abbiamo avuto poco tempo a disposizione per parlare con tutti i cittadini, le associazioni – laiche e religiose- ma soprattutto poter dar spazio a tutti coloro che ci chiedevano di essere ascoltati. Abbiamo fatto il possibile ma i tempi sono veramente stretti. È una campagna elettorale che, per certi versi, risente della disaffezione dei cittadini rispetto alla politica; questo lo avverto moltissimo in città e mi dispiace tanto. Perchè significa che la città sta soffrendo moltissimo, perchè quando i cittadini non credono nelle istituzioni e arrivano addirittura a rinunciare ad esercitare il diritto di voto, è perchè la politica in tutti questi anni non ha saputo dare delle risposte concrete e quindi non merita approvazione e consenso da parte degli stessi cittadini, dato che questi vi rinunciano. Questa è una constatazione disarmante che a me dispiace, io spero che, con la nostra azione politica, in qualche modo si possa veicolare il messaggio che faremo il possibile perchè si possano fidare e affidare a noi.
La coalizione di Centro Destra, che lei guida, delle tre coalizioni in campo è quella che si è dimostrata subito compatta e pronta già da inizio estate. Pensa abbia giovato in termini di consenso?
Ma non lo so, chiaramente questo ce lo diranno i cittadini, noi stiamo facendo il possibile perchè in effetti questa compattezza esiste, siamo forze liberali, forze cristiane, cattoliche, garantiste ed europeiste, e soprattutto forze che ritengono di doversi autodeterminare nell’azione politica e nel processo politico che intendiamo proporre alla città. Io credo che i nostri ideali e, soprattutto questo comune denominatore che ci accomuna, sia un valore aggiunto della coalizione, perchè oggi secondo me la disaffezione dei cittadini verso la politica è data anche dalla confusione che i partiti politici generano. Invece credo che la trasparenza, la coerenza, siano dei valori che debbano essere apprezzati. Noi abbiamo cercato, praticamente, di riporli nell’azione da trasmettere alla città.
Quali sono i contenuti che ila sua coalizione ha intenzione di mettere in campo per governare la città di Carbonia?
Allora, i contenuti sono in linea con quelli che sono i nostri valori, che ci vedono sicuramente portare avanti sempre e solo gli interessi della persona, della famiglia, nella più ampia accezione del termine, di quelli che sono i soggetti fragili della città che oggi, nella nostra città, sono sicuramente tantissimi. Penso ai tantissimi giovani, a coloro che non tornano lavoro, ai lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e tutte le categorie, chiaramente produttive, che oggi stanno soffrendo una crisi economica senza paragone. Rispetto agli stessi anziani, sono tantissimi nella nostra città, sono coloro che, praticamente, stanno sostenendo le nuove generazioni; a loro dobbiamo portare il massimo rispetto, oltre al fatto che tutta questa situazione è aggravata dalla situazione sanitaria pandemica, quindi ci sono persone che evidentemente hanno risentito e risentono di questo stato di cose. Per questo a loro noi intendiamo proporci e, soprattutto nei loro confronti, ci indirizzeremo, nel senso che riporremo la nostra azione politica per cercare di soddisfare il maggior numero possibile di bisogni, che sono veramente tanti. Questo pur mantenendo una concretezza d’azione che nasce dalla consapevolezza che i bilanci comunali, il bilancio del comune di Carbonia è un bilancio che soffre, non ha grandi margini d’azione perchè abbiamo un disavanzo di amministrazione di circa 7 milioni di euro, abbiamo un debito pubblico di 28 milioni di euro perchè sono stati accesi, in passato, 192 mutui
che ci vedranno obbligati sino al 2045. Abbiamo dei debiti commerciali, un fondo di garanzia e accantonamenti per debiti commerciali per circa 1 milione e 800 mila euro, così come abbiamo una differenza tra tributi accertati e non riscossi, per un ammanco di circa 1 milione e 800 ila euro. Abbiamo 4 mila 750 pratiche giacenti nell’Ufficio Urbanistica dal 1985. Tutti questi indicatori così negativi, la disoccupazione giovanile, la disoccupazione generale, ma anche i soggetti sofferenti che vivono situazioni di disagio, penso ai giovani dipendenti da sostanza stupefacenti e alcholiche, al malessere psichico, a tutte queste fragilità. Ovviamente aggravano quella che è la situazione del territorio , quindi della stessa città e rendono sempre più difficile garantire uno stato di benessere, no stato sociale. Però la politica deve intervenire proprio in questi ambiti.
Alla luce degli ultimi risultati per le Comunali dei grandi capoluoghi italiani, quali sono le ripercussioni che possono esserci nel consenso verso la vostra compagine, per le elezioni comunali?
Io credo che ogni competizione elettorale debba essere vissuta in misura a se stante, nel senso che, il cittadino, nel momento in cui decide di votare una persona piuttosto che un’altra, dovrebbe sempre tenere bene a mente quello che è il contesto in cui vive e quelle che sono le persone che si propongono, a guidare la città. Perchè non ha senso subire dei condizionamenti rispetto ad altri contesti territoriali, rispetto ad altri vissuti; noi no ci dovremmo far influenzare da questo. Dovremmo vivere la politica in maniera scevra da condizionamenti ideologici, partitici, dovremmo valutare soprattutto per quanto riguarda le elezioni amministrative locali, quelle che sono le persone che si propongono, qual è la loro credibilità, qual è il loro passatoia loro storia politica, se mai l’avessero, come si sono proposte. Sulla base di queste considerazioni, il cittadino dovrebbe esprimere il proprio voto, cioè decidere di votare una persona piuttosto che un’altra. Non ci possiamo far condizionare da fattori esterni, perchè questo vorrebbe dire non riuscire a contestualizzare la politica nell’ambito in cui viviamo. Per questo dovremmo essere molto sereni e molto lucidi nel fare una valutazione di questo tipo perchè poi si ripercuoterà sulle nostre scelte e sul nostro vivere.
Se dovesse elencare le criticità emerse in questi anni, in città, quali sarebbero le più significative?
Le più significative sono strettamente legate ad un’azione politica che è stata totalmente slegata e lontana dai bisogni del cittadino. Gli indicatori che noi abbiamo, che rileviamo in città e nel territorio, perchè diciamo la verità, questa è una città guidata da una sola parte politica, seppur talvolta con qualche infiltrazione trasversale, non ha dato i risultati che il territorio meritava, lo dicono i numeri. I numeri della disoccupazione, della soppressione di servizi alla persona, di reparti ospedalieri: ginecologia, ostetricia, pediatria, anatomia patologica, medicina nucleare, depotenziamento di emodinamica, oppure penso alla soppressione delle sezione distaccata del Tribunale, del Giudice di Pace e della Camera di Commercio. Senza parlare poi del fatto che in questo territorio sono arrivati tantissimi denari, come il Piano Sulcis che doveva in qualche modo risollevare le sorti del territorio, non dimentichiamo che siamo un’area di crisi complessa, a seguito della chiusura per lo più del comparto industriale di Portovesme. Il Piano Sulcis che aveva una dotazione di circa 1250 milioni di euro non ha dato alcuna risposta, è stato infatti liquidato solo il 20% dell’importo. Siamo anche riusciti a farci togliere quello che era il marchio UNESCO, dal Geoparco, purtroppo abbiamo tutta una serie di valori che potrebbero essere tali se la politica avesse ragionato secondo un’ottica di lungimiranza. Così non è stato, quindi queste sono le criticità, una classe politica non debole, forte nel perseguire gli interessi partitici delle segreterie di partito, ma debolissima nei confronti dei cittadini. Questo è stato il limite, abbiamo perso il ruolo centrale che Carbonia meritava e che si deve assolutamente riprendere.
Se dovesse essere lei il futuro Sindaco di Carbonia, quale sarebbe la questione più urgente da affrontare subito?
La questione più urgente da affrontare subito, sarebbe quella di pormi nei confronti dei cittadini facendo il discorso molto sereno, molto aperto, inclusivo, facendo capire loro che ci sarò, nella misura in cui cercherò di portare avanti tutti gli interessi della città. Sarò sicuramente in prima linea nel rivendicare chiaramente attenzione, non solo all’azione politica, ma rispetto anche agli ordini svoraordinati. Ritengo che la politica debba essere vissuta come un servizio alla collettività, come una missione. Da questo punto di vista credo che l’impegno mio e delle persone che mi affiancheranno non verrà assolutamente meno. Faremo il possibile per meritarci la loro fiducia.
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