CAGLIARI – “Il Partito sardo d’Azione è più vivo e vivace che mai”: lo dichiara all’Ansa il segretario ed ex governatore della Sardegna, Christian Solinas, a poche ore dall’ufficializzazione, stamattina a Roma, del passaggio dei tre consiglieri regionali Piero Maieli, Gianni Chessa e Alfonso Marras, eletti con il partito dei Quattro Mori alle regionali di febbraio, nel gruppo di Forza Italia. Salto che sancisce la sparizione dei sardisti dai banchi dell’opposizione nell’emiciclo di via Roma. “In oltre un secolo di storia ha conosciuto scissioni e abbandoni ben più significativi – ricorda il segretario – di qualche eletto che nella sua vita politica non è certo nato sardista e nel partito ha solo fatto uno scalo tecnico quando ha intravisto la possibilità di ottenere qualcosa”.
Per Solinas si tratta di un “tradimento del voto popolare: oggi si consuma semplicemente il rito antico del trasformismo più becero: tre eletti nelle liste di un partito cambiano casacca”. Quanto all’abbraccio dei tre ormai ex con gli Azzurri di Tajani, per l’ex governatore e leader sardista “non possono esserci toni trionfalistici da parte di nessuno”, perché la questione non riguarda “ideali, cultura politica né senso di riconoscimento in una storia e in una ideologia: è solo utilitarismo, ambizione personale talmente ipertrofica da non vedere più l’orizzonte”.
“Il sardismo è un’altra cosa – conclude Solinas – e oggi, liberandosi di alcuni ospiti occasionali, fa un ulteriore passo verso la propria rigenerazione. Siamo nati per difendere la Sardegna e i diritti oppressi dei Sardi e non moriremo certo disciolti in nessun altro partito”.
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