CAGLIARI – Otto milioni di euro per sostenere il settore della macellazione, della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi. La giunta Solinas, nell’ultima seduta ha deliberato, su proposta dell’assessore del Lavoro, Ada Lai, il via libera alla ripartizione dei contributi al costo salariale. “La Sardegna ha una vocazione agroalimentare, che vogliamo rilanciare. In analogia con altri interventi attuati in favore del tessuto produttivo regionale, come i bandi DSAL per la filiera turistica, vogliamo rilanciare altri comparti particolarmente colpiti dalla pandemia, sostenendo i costi salariali di settori economici identitari come la carne e l’ortofrutta, di grande rilievo per la nostra terra”.
Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha commentato l’approvazione della delibera. Per quanto concerne le modalità di attuazione, l’intervento prevede un aiuto ai costi salariali del personale mantenuto in servizio nell’anno 2023, fino al 60% della retribuzione lorda annua di ciascun lavoratore per il quale l’impresa richiede l’aiuto, parametrato in base al numero degli addetti e degli effettivi dell’anno 2022, decurtato degli eventuali periodi di cassa integrazione goduto dal personale in forza all’impresa beneficiaria. “I contributi – spiega Lai – hanno l’obiettivo di garantire i livelli occupazionali, salvaguardare le competenze e le professionalità, aiutare le imprese a migliorare la competitività e la qualità dei loro prodotti nei mercati di riferimento”.
Più nello specifico, per le imprese del settore della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, il contributo è concesso fino ad un massimo di 200.000 euro per ogni soggetto beneficiario, mentre per quelle operanti nella macellazione, l’aiuto è fino ad un massimo di Euro 25.000,00 euro. Tra i requisiti, si richiede alle imprese beneficiare della sovvenzione di risultare formalmente costituite almeno dal 1° gennaio 2017, la sede legale (e una sede operativa/unità locale) in Sardegna, l’iscrizione alla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura; e di avere in servizio almeno un/una lavoratore/trice dipendente in una sede operativa in Sardegna.
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