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Società italiana di alcologia: ‘Alert etichetta Irlanda è un atto di civiltà’

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ROMA – Il via libera dell’Unione europea all’Irlanda per inserire etichette con alert sulle bottiglie di vino, ma anche birra e liquori, equiparandoli alle sigarette, “è un atto di civiltà a favore della libera informazione dei cittadini e dei consumatori. Ci rammarichiamo che non sia stata l’Italia a fare da apripista. La politica e i produttori hanno reagito in modo scomposto affermando che bisogna distinguere il bere moderato dall’alcolismo. Certamente tale reazione è in buona fede, considerando la tradizione e soprattutto l’aspetto economico. Purtroppo l’etanolo contenuto in tutti i tipi di bevande alcoliche (vino, birra e superalcolici) è inserito nel Gruppo 1-Oms come sostanza con un rapporto causale certo con il cancro (cavità orale, faringe, laringe, intestino, fegato e soprattutto mammella femminile) in modo ‘dose dipendente'”.

Così Gianni Testino, presidente nazionale Società italiana di alcologia. “Già a bassissimi dosaggi aumenta il rischio di cancro – sottolinea – Per tale ragione il consumo di alcolici è la seconda causa di morte oncologica. Con meno di 12 grammi al giorno di etanolo (contenuto in media in una qualsiasi unità di bevanda alcolica) il rischio di cancro della mammella aumenta del 7%. Tale percentuale può salire notevolmente se la donna ha un determinato assetto genetico. E’ un dato acquisito dalla comunità scientifica da anni. Le bevande alcoliche, senza dose soglia di sicurezza, favoriscono il cancro. E’ bene – conclude Testino – che i cittadini e i consumatori lo sappiano per essere liberi di scegliere”.

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