L’allenatore del Foggia, Zdenek Zeman, concede un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui fa il punto sulla nuova Serie A (che partirà sabato sera).
Foggia – “Tornare a Foggia fa un bell’effetto. Anche se c’è tanto da lavorare, le sensazioni sono buone. Abbiamo cambiato praticamente tutto. Sono rimasti solo due giocatori del vecchio Foggia, eppure i ragazzi hanno fatto subito gruppo. Mi sembrano bravi, disponibili, senza troppi grilli per la testa. Pochi tatuaggi, poco Instagram e molta freschezza“.
Problemi dell’Inter – “Se ha problemi chi ha vinto lo scudetto, figurarsi le società di Lega Pro… Conte si è dimostrato un grande allenatore e un’ottima guida per la squadra. Senza di lui l’Inter non avrebbe vinto. Di più: in pochi sarebbero riusciti a fare quello che ha fatto lui“.
Juventus favorita – “Lo era anche lo scorso anno. Per la rosa che ha è la più completa e la squadra da battere. I mal di pancia di Ronaldo? Non credo, mi sembrano forzature giornalistiche. Penso che Ronaldo sappia che oggi non ci sono squadre in grado di garantirgli quello che gli dà la Juve. L’asse portante difensivo è sempre stato il punto di forza. Però gli anni passano. Bonucci e Chiellini hanno disputato un grande Europeo, ma la stagione è lunga: dovranno essere bravi a gestirsi ed evitare infortuni“.
Milan – “Non so quanto Ibrahimovic e Giroud giocheranno insieme. Il Milan parte da una base buona e da meccanismi di gioco collaudati, ma non credo riuscirà a ripetere l’inizio della scorsa stagione quando era l’assoluta novità del campionato. Ora le sue caratteristiche sono note. Perderà l’effetto sorpresa, ma ha le potenzialità per competere“.
Insigne e Immobile – “Nel calcio ormai è una normalità: ci sono giocatori che hanno dato tanto e altrettanto pretendono. Spero che si arrivi ad un accordo e Lorenzo possa restare nella sua Napoli. Immobile con Sarri? Dipende da come lo vedrà Maurizio, se più mobile o immobile davanti… Perché Immobile ha bisogno di essere mobile. Ciro deve correre e svariare per rendere al massimo“.
Messi, Lukaku e Donnarumma – “Finché il calcio sarà più business che sport sarà così. Le bandiere non esistono più. Le ultime sono state Totti e De Rossi“.
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