Marcello Lippi dice la propria sul ritorno di Massimiliano Allegri alla Juventus. L’ex allenatore bianconero si esprime così alla Gazzetta dello Sport: “Gli ho detto subito che anch’io sono tornato a Torino dopo due anni e ho vinto due scudetti giocando un’altra finale di Champions League. Non sarà una minestra riscaldata, ma una prelibata ribollita di grande qualità.
Mi rivedo in lui. Le analogie tra noi due sono tante: la toscanità, il fatto che lui sia arrivato alla Juve a 47 anni e abbia vinto subito lo scudetto come avevo fatto io a 46 anni. Max è uno degli allenatori moderni più esperti, scaltri e maliziosi, in senso buono, che ci siano. E tra i più capaci a gestire certe situazioni. La persona giusta. Anche la filosofia è quella: squadre organizzate, moderne, ma senza esagerare, sempre alla ricerca del bel gioco ma anche dei risultati. Squadre offensive.
La squadra è forte e lui la conosce bene. Arriva da due anni un po’ particolari che però, unica forse al mondo, poteva permettersi dopo nove scudetti di fila. Ha tentato nuove strade, con un allenatore di non grande esperienza ma saggio e preparato. Era giusto provare. Non ce l’ha fatta e ora ha deciso di tornare a vincere: nessuno meglio di Max poteva interpretare questo ruolo. L’organizzazione dipende dalle caratteristiche degli attaccanti. Max ne ha di importanti, Dybala, Ronaldo, Kulusevski, Morata, Chiesa, Cuadrado e tantissime soluzioni.
Cristiano Ronaldo è il più forte realizzatore di palle gol al mondo. Non le crea lui, ma le concretizza. Quello che è importante è che la squadra gliene offra tante. Non è mai stato un centravanti vero, ha sempre avuto bisogno di un 9 tipo Benzema accanto, ma la Juve questo 9 non ce l’ha. Immagino che Allegri lo farà giocare con altre due punte, in un sistema di tagli, sovrapposizioni e cambi di posizione che non darà punti di riferimento alle difese.
Juve sempre favorita per lo scudetto, quest’anno ancora di più: non ha vinto, quindi è affamata e ha voglia di rifarsi. Ma l’Inter è al suo livello: dopo aver perso Lukaku sta per comprare Dzeko e non credo venderà più. Vedo bene il Napoli, mi sembra molto aggressivo e compatto grazie soprattutto a Spalletti che sa unire il gruppo. L’attacco è sempre ben organizzato, dovrà lavorare su altri reparti. Mourinho è un bel ritorno per il calcio italiano, un grande organizzatore. Al Milan serve semplicemente che giochi Ibrahimovic, è fondamentale che recuperi presto dall’infortunio e non si faccia di nuovo male. È importante quando sta in tribuna, figurarsi in campo. Troppo trainante il suo ruolo. L’Atalanta si confermerà ad altissimi livelli. Di solito è brava a trovare sconosciuti a prezzi convenienti e poi a collocarli in un’organizzazione perfetta, nella quale diventano decisivi. Zapata è molto importante, non so se davvero se ne priverà.
Chiellini è della specie di Ibrahimovic, di quelli importanti anche quando non giocano ma sono in tribuna o nello spogliatoio. Non potrà fare 50 partite, ma almeno 30 sì.
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