Tre maestre della Scuola Primaria Statale, ci hanno scritto chiedendoci voce e visibilità
Gli insegnanti più volte hanno ribadito che la DaD, ossia la Didattica a Distanza, non sia per tutti ma solo per pochi. Eppure nonostante questo, sia la Ministra Azzolina che il suo ministero, continuano a professare il contrario. Certo non è facile. Questa è stata un’emergenza improvvisa al di là degli “impreparati” che negli anni si sono alternati sulla poltrona dell’Istruzione. Il problema è che nessuno ha mai interpellato gli insegnanti per chiedere come fare. Perché la verità sta spesso nella semplicità. Chi meglio di chi lavora ogni giorno con i bambini, gli adolescenti e i ragazzi, può spiegare e attuare delle soluzioni ovvie e giuste? Di certo non i politici che facilmente fanno promesse che, qualche volta, sono di difficile realizzazione nella realtà lavorativa. Eppure, nonostante la stessa Ministra in carica, dichiari e ricordi orgogliosamente il suo passato di insegnante precaria, talvolta si fa fatica a capire il senso logico delle sue decisioni anche perché poi sono i docenti che, tutti i giorni, devono affrontare le difficoltà mettendo a disposizione non solo le competenze ma anche le risorse personali.
La lettera
Tre maestre della scuola primaria statale, ci hanno scritto chiedendoci voce e visibilità. Le insegnanti Giovanna Magrini, Lourdes Ledda, Daniela Marras, ci scrivono da tre comuni della Sardegna: Torpè, Siniscola, Budoni. Hanno stilato un documento che raccoglie le maggiori criticità inerenti la gestione ministeriale dell’attuale emergenza scolastica. “In sintesi- scrivono le insegnanti- si tratta di una serie di considerazioni, dubbi ed esigenze (anche pregresse) che vorremmo portare all’attenzione del governo: esso è anche oggetto di una petizione da noi lanciata il 27/04/2020 e che, in poche ore, ha già collezionato un centinaio di firme (qui il link: http://chng.it/xXbHMsBs )”
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