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Scuola: Azzolina “Sacrifici per evitare un nuovo lockdown ma anche per tornare al più presto a scuola”

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Gli italiani durante le festività natalizie dovranno fare dei sacrifici. Tantissimi, non si potranno ricongiungere ai familiari più stretti. I cenoni della vigilia di Natale o il pranzo del 25 dicembre a cui siamo abituati, dovranno essere rimandati a data da destinarsi. Per non parlare delle feste per celebrare l’arrivo del nuovo anno. Sacrifici importanti per evitare un nuovo lockdown. Questo ci è stato chiesto dal Governo.

Il sacrificio e le rinunce agli affetti, diventano quasi una missione nel momento in cui, la richiesta viene fatta per permettere di poter far rientrare – fisicamente – a scuola, anche i nostri giovani.

A parlare di sacrifici in previsione del rientro a scuola, è in primis il presidente Conte, appoggiato pienamente dal Comitato Tecnico Scientifico e dall’attuale Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

“Si avvicinano le festività natalizie e ancora una volta gli italiani sono chiamati a fare dei sacrifici a causa della pandemia. Sacrifici per evitare un nuovo lockdown, come ha detto il presidente del Consiglio Conte, ma anche – scrive la Azzolina in un post sul suo profilo facebook – per tornare al più presto a scuola.

Come sapete, il nostro obiettivo è quello di far tornare a scuola in presenza, subito dopo le feste, anche le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Questo però dipende da noi.

Il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico Agostino Miozzo, – prosegue – in audizione alla 7a Commissione in Senato, ha ribadito che non è corretto parlare dell’ipotesi di una terza ondata legata alla scuola, perché neanche la seconda è collegata alla scuola. Il rischio non è la riapertura il 7 gennaio delle scuole superiori, ma i comportamenti non corretti che potrebbero avvenire da oggi a tutto il periodo delle vacanze natalizie.

Se durante il periodo di Natale – conclude la Azzolina – rispetteremo le direttive date dal Governo, proteggeremo non solo noi stessi e i nostri cari, ma anche la scuola.”

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