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Sculezia, Bidét e RasPutin: risico e massacro

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Nello stato d’Angheria, Sculezia, un giovane attore e manager divenne presidente, lasciò il cinema e si dedicò alla sua gente laboriosa, dalla vita serena. Ma il giovane poco esperto anche di abbigliamento, voleva far parte dell’organizzazione dell’Accidente, contrapposta da sempre all’Ariente. Così iniziò a lisciare il pelo al capo mondiale, presidente degli Usa e Getta, tale Bidét. Il popolo del Bidét amava vivere in guerra perenne, ne andava orgoglioso e con la produzione di armi aveva un pil folto folto e sempre in crescita. Quindi coglieva con favore trafficare anche col nuovo venuto vicino di casa dell’altro ras capo della Rus che, geograficamente stava a cavallo fra Accidente o Ariente. A cavallo però da un po’ ci stava male e stretto viste le mira espansive di Bidét che aveva in odio, dopo i rossi, i neri, anche i gialli che popolavano la nazione fortissima e in altrettanta espansione dell’Ariente.

A metà ci stavano i Rupei che a capo avevano una bella testa con una grande donna: Orsetta Von dall’Aria. Costoro si erano riuniti in Congrega, stanchi delle due guerre che li avevano massacrati, s’erano lasciati abbindolare ora dall’Una ora dall’Altra intesi come Accidente e Ariente.

Ma torniamo al giovane attore che salito al trono, temendo il vicino RasPutin blandiva con complimenti sia Bidét che l’Orsetta facendo posteggiare soprattutto agli Usa e Getta le proprie armi e fornendo basi per esercitazioni del suo popolo desideroso di menar le mani. Naturalmente i vicini di casa osservavano tali movimenti non proprio da contadini e RasPutin a furia di spingere lo sguardo oltre confine gli venne un tal mal di collo che provocò l’effetto di farglielo perdere. Appariva in pubblico pallido e sbilanciato, la testa s’era attaccata alle spalle. Effetto naturale di chi cerca di ficcare il naso nei fatti dei vicini.

Sculezia sembrava felice e sereno quando di colpo arrivò l’inverno invece della primavera. Gli sembrò dapprima l’arrivo di un forte temporale ma quando vide palazzi sventrati e il suo popolo steso per strada non a prendere il sole, che ancora nevicava, ma missili e bombe lanciate da droni.

Aiuto urlò Sculezia con tutta l’energia di chi finora era stato silente, talché quasi nessuno, neanche i vicini di casa, sapeva come si chiamasse esattamente e chi fosse quel giovane da una sola maglietta (portata anche in pieno inverno).

Non fu solo lui a urlare, bensì tutto l’Accidente, fu Bidét per primo seguito da tanti potenti della Congrega che uno alla volta cominciarono ad andare in visita da lui, scoprendo luoghi e città dai nomi impronunciabili. Si parlava di Don Bas, di Don Nesch, di ‘nDon Sta’. Nessuno sapeva e mentre migliaia di donne e bambini si spostavano verso località più sicure, impavidi giornalisti, reporter, freelance andavano per scoprire cosa stesse accadendo.

Tutti i media dell’Accidenti narravano fatti e misfatti, crimini e ferocie del RasPutin e del suo enorme esercito che stava affamando, distruggendo e uccidendo il popolo dell’Angheria. Naturalmente la voce più alta era quella di Bidét capo di gioverni abituati a scatenare guerre in tutto il pianeta terra, pronto anche a farlo in altri a partire da Marte, Vulcano,Saturno, ecc.

Poche le voci che cercavano di capire cose stesse accadendo e perché.

Soprattutto perché Sculezia a ogni occasione, sempre in maglietta color cacca di cavallo stitico, rimproverasse tutto l’Accidenti di non fornire armi a sufficienza per fermare Bidét, il cui popolo, tenuto all’oscuro, non sapeva neanche di essere in guerra coi vicini, finché non si tirò in ballo Dostoevskij, Čajkovskij e Medvedev.

Arrivarono talmente tante armi che Sculezia fu costretto a posteggiarli nei terreni dell’odiato vicino RasPutin, pagandogli pure l’affitto.

Due voci in questo caos si dissociavano dal sentire comune degli Accidentali, quella di Francesco, papa alternativo di una chiesa morente e di un professore, uscito dalle scuole vaticane, tale Porsini che, sebbene attaccato, cancellato da Wikipedia, non demordeva cercando di spiegare con le sue analisi cosa accadeva da anni senza che nessuno degli Accidentali movesse bocca.

La storia si ripete: palle d’acciaio e teste piene di segatura volenterosi di spaccare la terra e vederla esplodere non misero bocca nel tentare di fermare i massacri che continuarono così a lungo, finché una grande esplosione generale non frantumò in briciole la terra seminando nell’universo fra le stelle, pezzi di carri armati, bombe, persone e quella grande risata universale, prevista da Fernando Arrabal squarciò con un lampo di luce l’universo.

Forse era già accaduto ma non lo sapremo mai. Non ci si deve mai augurare che tre pazzi nello stesso periodo governino nazioni.

Ora pro nobis.

Di Beppe Costa

*L’immagine è tratta da Sturmtruppen

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