Scoppia il caso Djokovic. Il tennista è stato trattenuto dopo la cancellazione del visto, in una struttura utilizzata dal governo di Melbourne per detenere persone “irregolari” sul territorio nazionale. Qui dovrà rimanere in isolamento fino a lunedì quando ci sarà la sentenza del suo ricorso.
Al di fuori della struttura sono presenti dei sostenitori che stanno manifestando la loro vicinanza al tennista. Intanto dalla Serbia fanno sentire la loro voce i familiari del campione.
In conferenza stampa, il papà di Novak Srdjan Djokovic ha comunicato: “Novak è la Serbia e la Serbia è Novak. Stanno calpestando la Serbia e il popolo serbo. Noi serbi siamo un popolo europeo orgoglioso. Nella storia non abbiamo mai attaccato nessuno, ci siamo solo difesi. Questo è ciò che Novak sta ora facendo”.
Il fratello Djordje, ha poi spiegato: “E’ il più grande scandalo sportivo e diplomatico. È stato portato in un hotel per migranti in una stanza sporca senza effetti personali, gli è stato detto che gli sarebbero stati restituiti al suo ritorno in Europa. È stato trattato come un criminale ma è un uomo sano, rispettabile e uno sportivo che non ha messo in pericolo la vita di nessuno e non ha commesso alcun reato federale o legale”.
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