La Guardia di Finanza di Cagliari, dalle verifiche effettuate, ha scoperto che centocinquantotto detenuti e/o le loro famiglie, hanno indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza.
La Guardia di Finanza di Cagliari, nell’ambito delle attività finalizzate al monitoraggio e al controllo della spesa pubblica, ha sottoposto a verifica le condizioni legittimanti la fruizione del cosiddetto “Reddito di Cittadinanza” a chi lo richiede. Un aspetto fondamentale per cui si deve ricontrattare l’assegno percepito, è relativo ai soggetti detenuti presso le case di detenzione per il tempo dell’effettiva custodia.
Sono state così verificate le posizioni di alcuni detenuti a partire dal marzo 2019, che hanno scontato – o stanno scontando – un periodo di carcerazione all’interno di una delle dieci strutture presenti nel territorio sardo.
Dalle verifiche è emerso che centocinquantotto soggetti hanno indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza.
Presso la casa circondariale di Uta (CA), dopo le opportune verifiche, sono risultati 84 posizioni irregolari di detenuti e/o loro familiari che hanno richiesto ed ottenuto il Reddito di Cittadinanza.
Altri 78 situazioni irregolari sono state verificate tra i detenuti transitati presso le case circondariale di Isili (SU), Arbus (CA), “Is Arenas”, Nuoro, “Badu’ e Carros”, Onani (NU), “Lodè Mamone”, Lanusei (NU), “San Daniele”, Sassari-Bancali “Giovanni Bachiddu”, Alghero (SS), “G.Tomasiello”, Tempio Pausania (SS) “P.Pittalis”, Oristano “Salvatore Soro”.
Si tratta di soggetti sottoposti a misura detentiva, sia cautelare che come pena, per i reati che vanno dal traffico di sostanze stupefacenti all’omicidio, dalla rapina alla violenza sessuali, e persino casi di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Tutti i soggetti individuati sono stati segnalati all’INPS per il recupero dell’indebito beneficio di cui 92 anche denunciati all’Autorità Giudiziaria poiché diretti firmatari della domanda di corresponsione del beneficio.
L’importo complessivo delle somme indebitamente conseguite, a seguito del calcolo eseguito dalle Fiamme Gialle, ammonta a 548.112 euro.
L’attività rientra tra le funzioni di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e mira a controllare il corretto impiego delle risorse pubbliche, assicurando che l’accesso ad agevolazioni o esenzioni avvenga a favore di coloro che ne hanno effettivamente diritto e bisogno.
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