“La presenza massiccia di lavoratori provenienti da zone d’Italia a rischio preoccupa i lavoratori della Sarlux di Sarroch, impegnati in questi giorni nei lavori di manutenzione straordinaria all’interno dello stabilimento. La cosiddetta “fermata” quinquennale è iniziata e di conseguenza la forza lavoro all’interno della raffineria è aumentata, con circa 2500 unità di personale tra diretti e lavoratori assunti dalle ditte in appalto. Una situazione di sovraffollamento denunciata dai rappresentanti sindacali che, preoccupati, hanno chiesto garanzie in merito all’adozione dei protocolli di sicurezza anticontagio”. A dichiararlo è il consigliere regionale del M5S, Michele Ciusa, che prosegue scrivendo che “alla luce di quanto denunciato dalle sigle sindacali, la Regione Sardegna ha l’obbligo di avviare urgenti e specifiche indagini volte ad accertare il rispetto dei protocolli di sicurezza anticontagio all’interno della raffineria. È inoltre urgente – continua l’esponente dei Cinque Stelle – sapere quanti lavoratori provengono dalle zone rosse, quanti si trovano in stato di isolamento fiduciario, e quanti tamponi rinofaringei sono stati eseguiti finora per escludere l’infezione da Covid-19”.
Queste le richieste al centro dell’interrogazione presentata dal consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, alla luce delle recenti denunce su quanto sta avvenendo all’interno dello stabilimento di Sarroch.
“Abbiamo avuto diverse segnalazioni sul mancato rispetto dei protocolli di sicurezza anticontagio, in particolare – spiega Ciusa – viene lamentato il mancato rispetto della distanza di sicurezza tra gli individui e la necessaria aereazione degli ambienti di lavoro. Inoltre, i lavoratori delle ditte d’appalto non sono stati coinvolti negli incontri informativi e non hanno potuto esprimere il loro parere rispetto alle misure necessarie per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori”.
Anche il sindaco di Sarroch, Salvatore Mattana, con un’ordinanza del 9 marzo 2020 ha vietato l’ingresso nello stabilimento industriale Sarlux a chiunque nei 14 giorni antecedenti alla data di emissione del DPCM dell’ 8 marzo fosse stato o provenisse dalle zone rosse o da nazioni estere caratterizzate da focolai di Covid-19. Un’ordinanza estesa anche a coloro che coabitano o siano entrati in contatto con persone poste in isolamento obbligatorio e/o fiduciario per infezione da covid-19.
“La Regione – conclude Ciusa – non trascuri queste segnalazioni e prenda tutti i provvedimenti necessari per mettere in sicurezza i lavoratori e per arginare la diffusione del coronavirus nell’isola”.
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