Il presepe è al centro dell’attenzione e le cariche religiose e i cattolici si schierano per tutelare questa antica tradizione popolare voluta e ideata da San Francesco d’Assisi nel lontano 1223 quando, nella notte di Natale, istituì il primo presepe vivente nel piccolo paesino di Greccio nella conca di Rieti.
La tradizione continua ancora oggi, ma di tanto in tanto le polemiche ricompaiono: una volta è il veto del Parlamento europeo di ospitare il presepe nei suoi uffici. Stavolta tocca invece alle linee guida della Commissione europea per una “corretta comunicazione”. Un documento interno, rivolto ai membri del suo staff, parte della più ampia strategia Union of Equality, è finito sui media provocando le proteste della comunità dei credenti cattolici italiani. In particolare si esorta di evitare richiami al Natale, sostituendolo con il più neutro “festività”. Il tumulto è stato grande che alla fine Bruxelles ha deciso di fare retromarcia.
La stessa Commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli, che aveva voluto questa decisione, ha definito il documento “inadeguato allo scopo prefisso” e “non maturo”. L’iniziativa “aveva lo scopo di raggiungere un obiettivo fondamentale: chiarire la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei”, ma la versione pubblicata “non serve adeguatamente questo scopo”, ha ammesso nell’annunciare il ritiro e promettendo di elaborare ulteriormente il documento senza creare dissapori.
Si spera quindi e ci auguriamo che prevalga il buon senso d’altronde il presepe è qualcosa che condensa valori di tenerezza, di pace, di semplicità e, per i credenti, di salvezza”. Questi “sono valori universali e non possono disturbare nessuno” e anche chi viene ad abitare con noi, e da noi, non può assolutamente temere nulla e anzi compiacersi.
La nascita di Gesù è espressamente menzionata nel Corano e rappresenta veramente un mistero e un miracolo che inizia dalla straordinaria purezza di sua madre Maryam, la cui nascita è immacolata anche secondo la tradizione islamica. In molti paesi del mondo arabo-asiatico i cristiani e i musulmani condividono la sensibilità nei momenti “santi” che ogni dottrina insegna e festeggia in modo differente ma che, nel caso della nascita di Gesù, dovrebbe essere un’occasione di rinnovata fratellanza tra cristiani e musulmani.
“Proprio per questa ragione, – commenta il presidente di Sardinian Events, Basilio Pusceddu, – ci auspichiamo che dal Parlamento europeo non scaturiscano ideologie per dividere le genti ma bensì trovare tutti quei presupposti per unire le differenze in un accorato valore universale di pace, di solidarietà e di fratellanza. Solo così potremo costruire un mondo migliore”.
E dopo questa breve riflessione l’Associazione Culturale Sardinian Events di Portoscuso per mantenere viva la tradizione del presepe e soprattutto tenere alti i valori poc’anzi riportati, invita tutte le famiglie ad allestire un piccolo presepe quale segno del Natale ma soprattutto perché da esso possano ai nostri occhi e al nostro cuore vivere quei sentimenti ricchi di umanità.
Fonte: Comunicato Basilio Pusceddu
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