Si è svolto ieri sera a Sant’Antioco, in un’affollata aula consiliare, l’incontro pubblico con i portavoce del comitato Porto Solky che hanno riassunto il lavoro teso ad informare l’opinione pubblica ma sopratutto la politica a tutti i livelli le deduzioni sullo spreco di risorse pubbliche attuato in uno dei territori più depressi d’Italia qual è il Sulcis. “Nello specifico – scrive il comitato – si sono contestati con atti, documenti, progetti e pianificazioni alla mano, finanziamenti destinati per un totale di 137,2 milioni di euro su inutili e deleterie opere pubbliche che addirittura, se realizzate, impedirebbero la vera riconversione economica del territorio. L’opera più assurda contestata è il nuovo ponte di Sant’Antioco, l’enorme viadotto di 2 km che da solo impegna 57,5 milioni di euro del Piano Sulcis e che per essere finanziato ha letteralmente spolpato economicamente l’intera riqualificazione viaria di tutto il Sulcis, ovvero l’asse stradale Sirai-Nuxis. E’ bene precisare che una simile quantità di denaro pubblico non arriva tutti i giorni, quindi se non si revocherà l’appalto per rimodulare i finanziamenti su opere utili, il Sulcis dovrà rassegnarsi alla sua disastrata e pericolosa viabilità chissà per quanti altri decenni.”
Per poter revocare l’appalto il comune lagunare dovrebbe farne esplicita richiesta circostanziando, con valide motivazioni atte ad individuare uno spazio giuridico di intervento. “Relazioni valide non prodotte in 28 mesi dall’insediamento dall’intero Consiglio Comunale di Sant’Antioco – prosegue la nota – che invece si è limitato a delle semplici delibere che si sono dimostrate ininfluenti a contrastare il Nuovo Ponte – dichiarato opera Strategica a livello Regionale e reinserita nelle 77 opere Strategiche Nazionali da commissariare con il decreto Sblocca Cantieri -.”
Il comitato aveva informato in due incontri tutti i 15 sindaci del Sulcis che si erano resi disponibili ad intervenire dopo aver visionato le osservazioni prodotte dal comune di Sant’Antioco che, inspiegabilmente, allo stato attuale non sono mai state fornite. “ I Sindaci – spiegano i componenti del comitato – avevano comunque apprezzato e ringraziato all’unanimità il Comitato per la dettagliata esposizione delle vicende, nonché per la valenza territoriale delle proposte finalizzate ad un effettivo sviluppo economico dell’intero Sulcis.” Gli stoici Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, hanno comunque attivato tutte le procedure per sollecitare un intervento del consiglio comunale dell’isola attraverso PEC ricevendo come risposta un silenzio più totale. “In 28 mesi dall’insediamento del Consiglio Comunale si è fatto tutto quello che umanamente era possibile per avere un qualunque tipo contatto, – conclude il comitato – quindi a fronte di atteggiamenti di rigetto, anche del semplice confronto dialettico sui temi in discussione, il Comitato pone fine ai tentativi di interlocuzione costruttiva, finora ricercata e sempre negata mettendosi a disposizione di chiunque abbia voglia di lavorare per la rinascita del Sulcis. Concludiamo con un pensiero: “Il Sulcis per rinascere ha bisogno di Sindaci che lavorino per fare unione territoriale”
Trovo singolare progettare un porto che esclude a priori la possibilità di espansione nel territorio, la nascita di opere ricettive, una darsena che non da nessuna visibilità al paese.