Ma davvero si sta facendo di tutto per tutelare gli anziani e le persone fragili contro il covid? Oppure si fanno grandi proclami e dichiarazioni senza avere cognizione di causa o informazioni frammentarie? Credo che le parole di chi ci amministra non siano così precise come i fatti. Lo dimostra l’accorato appello di un padre che per salvaguardare la salute della figlia deve elemosinare attenzione. Cristian Nonnis, stimato scrittore di Santadi, deve ricorrere a facebook per urlare la sua preoccupazione per la mancata vaccinazione, ad oggi, della figlia Denise, a cui ha dedicato il suo libro “Divina figlia”.
“Aspetterò sino a domenica, – scrive Nonnis – poi da lunedì inizierò lo sciopero della fame e della sete.”
È costretto a questo gesto estremo perché “Denise, affetta da tetraparesi spastica e in ventilazione meccanica assistita h24, per tacere delle altre problematiche, a oggi non è neanche presa in considerazione per la somministrazione del vaccino anticovid.
Forse non è abbastanza fragile? Non direi proprio…”
È sicuramente sconcertante vedere che chi, come Denise, avrebbe dovuto ricevere le cure appropriate contro questo maledetto virus e che non ha voce se non per la determinazione della propria famiglia, debba sentirsi isolato e trascurato da parte di chi invece dovrebbe obbligatoriamente preservare la salute degli estremamente fragili.
“Allora qual è il motivo? Perché sono state vaccinate varie categorie e le persone fragili come Denise non lo sono ancora state?” si chiede il padre e si da una risposta che di sicuro ad un genitore non può che alimentare ulteriore dispiacere “Perché le persone come Denise necessitano di una campagna vaccinale a domicilio e, testuali parole, tale campagna costituisce una perdita di tempo rispetto ai numeri che devono essere raggiunti. In altre parole, la campagna vaccinale non è tesa, come dicono, a tutelare i soggetti fragili, vaccinati i quali si potrebbe tornare alla “normalità”, ma a produrre numeri.”
Come dare torto a Cristian Nonnis quando a conferma della sua teoria ci sono i comunicati giornalieri che enunciano numeri e grafici con curve della pandemia, probabilmente per chi amministra è più importante il nostro codice fiscale dimenticando che in una serie di numeri e di lettere c’è una persona con tutte le sue difficoltà. Ma nonostante la preoccupazione per Denise, il padre concede ancora tempo all’azienda sanitaria prima di iniziare lo sciopero della fame, come gesto estremo di protesta “A partire da lunedì, quindi, nel caso la ASL non si faccia sentite, intraprenderò questa azione tesa a dar voce a Denise e a rivendicare i suoi diritti. Perché Denise ha diritto a essere riconosciuta come persona e non come numero negativo capace di rallentare i presunti numeri positivi da raggiungere.”
AGGIORNAMENTO:
Dopo qualche ora dall’uscita dell’articolo Cristian Nonnis è stato chiamato dalla Asl per la prenotazione del vaccino a Denise e i suoi familairi come cargiver, che avverrà venerdì mattina.
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