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Santa Cecilia e il suo canto d’amore a Dio. Portoscuso celebra la Santa patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti

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Il 22 novembre la Chiesa fa memoria di Santa Cecilia, martire romana durante l’impero di Alessandro Severo e patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti; visse tra il II e il III secolo e morì martire intorno al 230.  Che la santa sia la protettrice di quest’arte è cosa accertata, ma perché proprio Lei e non un’altra santa è un mistero. Troviamo un legame che ci indica il perché sia diventata patrona dei musicisti soltanto nel medioevo accostandola alla musica e al canto sacro, un avvicinamento che fu poi approfondito dall’iconografia sacra e dalla tradizione popolare. Sembra che Cecilia non suonasse alcun strumento, ma si iniziò ad associarla al concetto della musica a causa della non corretta interpretazione di un verso della Passione in cui si dice che Ella cantasse nel cuore a Dio mentre suonavano gli strumenti musicali. Ma la rilettura del verso corretta dice che mentre gli strumenti di tortura si abbattevano su di lei per ucciderla, Cecilia cantava nel suo cuore la lode a Dio nel momento supremo del suo martirio. Il culto della Santa è molto antico, veniva celebrato nella Basilica a Trastevere nell’anno 545 e il titolo della Basilica a Lei dedicata  risale prima dell’anno 313 all’età di Costantino. Fu così che passò alla storia come la patrona della musica, dei canti sacri e dei musicisti. Già dai tempi antichi nella composizione del Canone Romano, la Santa figura tra le sette donne martiri che sono menzionate durante la celebrazione della messa. 

Si cominciò così, a partire dal  XV secolo a raffigurarla con un piccolo organo e la palma del martirio. Nel 1599, durante i restauri della basilica romana a Lei dedicata, venne ritrovato il sarcofago con il corpo di Cecilia in ottimo stato di conservazione. Un manoscritto anonimo riporta: “Si noti che il profumo è, insieme alla mancata corruzione del corpo,  un attributo tipico della santità”. Il cardinale Paolo Emilio Sfrondati, reggente della chiesa trasteverina, commissionò a Stefano Maderno una scultura marmorea che riproducesse l’aspetto e la posizione del corpo di Cecilia così com’era stato trovato, statua tra le più famose del barocco romano che si trova sotto l’altare centrale della Basilica di Trastevere a Roma. Da allora il culto della santa si diffuse ancor più, tanto che, ancora oggi viene festeggiata come patrona della musica e del canto. In occasione della revisione del calendario dei santi, moltissimi martiri presentavano gravi difficoltà storiche, non perchè si possa affermare che tali Santi non siano esistiti, ma perché la loro esistenza non è suffragata da prove storiche consistenti e convincenti tanto da cancellarli dal calendario. 

La memoria di Santa Cecilia è stata conservata, per quanto  la sua figura presenti simili  difficoltà storiche e a pieno titolo venne riconosciuta in quanto il corpo fu ritrovato intatto. Fu il Papa San Giovanni XXIII che, in occasione del Concilio Ecumenico Vaticano II, volle ridarle onore  nel calendario dei santi  il giorno 22 del mese di novembre. Portoscuso celebra la Santa domenica 24 novembre presso la Chiesa di Santa Maria d’Itria alle ore 11,30; la Messa è animata dalla Banda Musicale “Ennio Porrino” di Portoscuso. Nel giorno della festa di Santa Cecilia, che ci apprestiamo a festeggiarla con concerti ed appuntamenti musicali, siamo ora anche noi chiamati a cantare lode a Dio nella vera dimensione della fede.

 

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