SANREMO – Sanremo 2023, ecco alcune curiosità sulla serata dei duetti. Dopo il Festival, i Coma Cose hanno annunciato che si sposeranno. La cover scelta e’ “Sara’ perche’ ti amo”, eseguita insieme ai Baustelle. California cambia il celebre verso “Se cade il mondo, allora ci spostiamo” in “allora ci sposiamo” e si gira verso Fausto, come lei fasciato in uno sgargiante completo in tartan.
Prima le polemiche sul vaccino. Poi il santino regalato ad Amadeus, che in un mondo cosi’ secolarizzato e’ trasgressione vera. Nonche’ le voci, smentite, su una presunta rissa in camerino con un’altra concorrente. E quell’aria scarmigliata e un po’ assente. Madame e’ l’underdog del Festival e, se c’era una degna di cantare Fabrizio De Andre’ in questa edizione, era lei. E la sua sentita interpretazione di “Via del Campo”, in coppia con Izi, lo dimostra.
Piu’ urticanti e meno popolari, gli Afterhours non furono certo per gli anni duemila quello che furono i Litfiba negli anni ’90 ma per un breve momento non ci andarono lontanissimi, in termini di numeri. “Quello che non c’è” segno’ forse l’apice del successo di pubblico della band di Manuel Agnelli, che, vent’anni dopo, ne reinterpreta la title-track con gIANMARIA sul palco dell’Ariston.
Un piccolo vibratore fa il suo ingresso sul palco del Teatro Ariston alla fine dell’esibizione di Rosa Chemical. Il cantante, impegnato in un duetto con Rose Villain sulle note di ‘America’ di Gianna Nannini, sul finire del brano ha tirato fuori dalla tasca il sex toy mostrandolo alla telecamera.
Anna Oxa e’ stata l’unica stasera ad aver scelto di non duettare con un altro cantante bensi’ con un musicista, il noto violoncellista albanese Iljard Shaba. La sua interpretazione di “Un’emozione da poco” e’, ancora una volta, un po’ troppo caricata come se Oxa, ancora scottata dall’ultimo posto in classifica della prima serata, sentisse di aver qualcosa da dimostrare.
Otto brani in quattro minuti, annuncia Amadeus. Un medley davvero fitto tra i successi passati quello di Paola e Chiara che, insieme ai dj Merk & Kremont e al consueto corpo di ballo, ripropongono hit come “Vamos a bailar” e – poteva mancare? – “Festival”. Sulle tute dei ballerini e’ scritto “Paola e Chiara per sempre”, segno che le sorelle Iezzi nella reunion ci credono.
“Giorgia legalizzala”. Così Fedez dal palco dell’Ariston insieme a J-Ax rivolgendo un “appello” alla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, mentre cantavano “Ohi Maria”. Il rapper ha duettato con gli Articolo 31. Fedez, durante la seconda serata, nel free style sulla Costa Crociere ormeggiata al largo di Sanremo si era scagliato contro il viceministro Galeazzo Bignami, strappando la fotografia che lo ritraeva in divisa da nazista.
Ad Ariete e Sangiovanni l’onere di aprire la serata. I due giovani si sono confrontati con “Cerco un centro di gravità permanente” di Franco Battiato. Ariete ha iniziato l’esibizione seduta in una citazione della copertina dell’album “La Voce del padrone”. La sedia è quella su cui era seduto Battiato quando ha realizzato la cover (per poi essere tolta in post produzione per rendere la posa da centro di gravità permanente). Sul palco palme e saette, e una sagoma di Battiato in una posa del balletto del videoclip ufficiale con la costellazione di pegaso, protettore dei poeti.
Gianni Cuperlo ha paragonato ironicamente la sua partecipazione alle primarie del Pd a quella dei Cugini di Campagna a Sanremo. Il gruppo non condivide e ha affermato che i veri giovani sono loro. Difficile dargli torto. Da esecrato rituale nazionalpopolare, il Festival sta diventando qualcosa di sempre piu’ serioso e continua a fornire agli intellettuali snob nuove scuse perche’ possano vantarsi di seguirlo. Ci vogliono loro, eroi di mille sagre e feste patronali, per far rivivere lo spirito originario. Beniamini del Fantasanremo, eccoli coperti di lame’ e paillettes, calzoni fosforescenti e ‘keytar’ al collo, eseguire “La forza della vita” con (e di) Paolo Vallesi, seguita dall’immortale classico “Anima mia”. Vincitori morali.
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