“Una presa di posizione della Responsabile dell’Areus, che gestisce i medici del 118, e una conseguente decisione del Direttore dell’ASL8, da cui dipendono quelli della medicina dei servizi (medici di base) sta creando problemi di continuità assistenziale nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta, dove stanno venendo meno le cure nei confronti dei/delle pazienti. E’ diventato quindi improcrastinabile un intervento chiarificatore e risolutivo dell’assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi per evitare che le problematiche ricadano su chi sta scontando una pena ma anche sugli operatori penitenziari”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV”, facendosi carico delle diverse preoccupate segnalazioni dei parenti delle persone private della libertà del carcere cagliaritano.
“Le interlocuzioni finora avviate tra le diverse componenti – osserva Caligaris – non hanno sortito l’effetto voluto perché le posizioni contrastano su scelte unilaterali che impediscono un dialogo garantista dei diritti. In sostanza i Medici del 118 sono disponibili volontaristicamente a superare il tetto delle 48 ore settimanali previste dal loro orario di lavoro per coprire le emergenze nella Casa Circondariale ma la Direzione dell’Areus non intende più accordare l’autorizzazione a questo servizio. D’altra parte la ASL8 ha chiesto ai “suoi” Medici di sopperire con orari aggiuntivi, oltre le 48 ore settimanali limite massimo di carico di lavoro, al fabbisogno della Casa Circondariale ma questa richiesta contrasta con l’impegno già in essere di ciascuno. La conseguenza è uno stallo preoccupante, a cui non può dare risposte neppure la coordinatrice sanitaria, non solo perchè anche lei solo con un incarico verbale, ma soprattutto perché non ci sono altri medici disponibili”.
“La situazione è resa ancora più difficile per la scarsa disponibilità dei Medici della specialistica (cardiologi, neurologi, oculisti ecc.) con la conseguente necessità di un via vai di ricoveri giornalieri per esami importanti e indifferibili a cui deve ottemperare la Polizia Penitenziaria, peraltro in difficoltà per la carenza di personale. Insomma la questione deve essere presa seriamente in carico subito mettendo da parte rendite di posizione e facendo valere innanzitutto il giuramento di Ippocrate. Spetta pertanto ai Dirigenti, con spirito di collaborazione, risolvere il problema prima di Natale e rimandare a un secondo momento una riflessione e riorganizzazione della sanità penitenziaria – conclude la presidente di SDR ODV – che purtroppo è in crisi non solo a Cagliari-Uta”.
Fonte: comunicato stampa
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