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Sanità in Sardegna, Desirè Manca: “Gli ospedali dell’Isola sono al collasso”

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“Gli ospedali della Sardegna sono sempre più simili a scatole vuote. L’attività chirurgica si trascina a stento, con organici ridotti ai minimi termini e il personale costretto a sopportare turni sfiancanti e condizioni di lavoro disumane. L’allarme carenza di medici viene lanciato quotidianamente da tutti i presidi dell’isola, passando da Cagliari per Oristano, dall’Ogliastra fino alla Gallura e al Sassarese. La punta dell’iceberg è la paventata sospensione delle attività del reparto di Chirurgia di Alghero: l’ultimo terremoto annunciato per il Nord Sardegna. Un territorio in cui, nonostante gli annunci quotidiani dell’assessore alla Sanità Doria, gli ospedali sono al collasso. Di fronte a un quadro drammatico, che tutti i cittadini sardi, toccano con mano,  appaiono sorprendenti le dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’assessore alla Sanità Carlo Doria, che stridono con i dati reali, dal consigliere regionale Marco Tedde, il quale invoca interventi radicali e urgenti nel breve periodo, e dal Presidente del Consiglio Pais, che addossa le colpe al blocco delle assunzioni, non rendendosi conto di far parte loro stessi di questa maggioranza, forse. In particolare, Pais e Tedde sanno di avere gli strumenti per poter intervenire ed evitare questo dramma? La maggioranza al governo di questa regione anziché dissociarsi, sa di avere delle responsabilità nei confronti della Sardegna?

Questa la denuncia della consigliera regionale del M5s Desirè Manca, che aggiunge: “Nel reparto di Chirurgia di Sassari i tempi di attesa sono inaccettabili: medici, infermieri e OSS lavorano con grande sacrificio per far fronte ad un numero di accessi enorme in un reparto affollatissimo. Identica situazione di sofferenza riguarda il reparto di Chirurgia Pediatrica, dove, prima della pandemia, si riusciva a garantire quattro sedute di interventi a settimana, durante il periodo delle restrizioni anti Covid ha subito una sospensione totale, e adesso il servizio è stato riattivato a metà: le sedute dedicate da quattro sono passate prima a due e poi addirittura ad una soltanto. E a rimetterci sono come sempre i più fragili, in questo caso specifico i bambini, che sono costretti a viaggiare verso Cagliari per sottoporsi ad interventi di chirurgia. Attualmente, infatti, i pazienti vengono vergognosamente costretti ad aspettare o a viaggiare poiché messi in secondo piano rispetto alle urgenze. Se la paralisi di Chirurgia ad Alghero dovesse concretizzarsi, che nessuno osi pensare di tirare una coperta che risulta già di per sé striminzita e mortificata”.

 

Fonte: comunicato stampa 

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