“Continua l’immobilismo dell’Assessorato alla Sanità davanti alla richiesta, effettuata lo scorso settembre, di riattivazione del Tavolo Tecnico per la valutazione della bozza già pronta per l’attivazione della rete regionale delle Emoglobinopatie, fondamentale per dare continuità e uniformità delle cure e dell’assistenza alle persone con talassemia nella Regione Sardegna.” A dichiararlo è Matteo Pusceddu, presidente dell’associazione “Thalassa Azione Onlus” preoccupato per l’assenza di risposte da parte della Regione Sardegna di fronte ad un problema sanitario così importante. “In tutta la regione Sardegna mancano medici, infermieri e oss nei centri di cura – prosegue Pusceddu – e , nonostante il personale sanitario dei nostri reparti compia un grande sforzo e cerchi di sopperire alle gravi carenze degli organici, ormai sono a rischio anche le terapie trasfusionali. A Olbia e San Gavino le trasfusioni sono limitate a soli tre giorni settimanali, con impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti. Non va meglio a Cagliari, dove da oltre un anno il mercoledì pomeriggio non vengono effettuate terapie trasfusionali. A Nuoro a breve scadrà il contratto di un medico e non si sa se verrà rinnovato, mentre a Lanusei serve almeno un medico. A Oristano si verificano continue problematiche con la farmacia e per la designazione di locali adatti e definitivi per il reparto. Vi è poi il paradosso di Sassari, che ha addirittura tre centri di cura, ognuno con i propri specialisti di riferimento e quasi nessuno realmente coinvolto nella gestione del paziente talassemico.”
Una situazione al collasso che mette a repentaglio la salute di tanti pazienti talassemici “Queste situazioni di emergenza si protraggono da troppo tempo e devono terminare perché, escluso il Microcitemico di Cagliari, impattano anche sull’organizzazione delle attività di raccolta, lavorazione e distribuzione del sangue. In alcuni territori la paura è quella di arrivare alla chiusura o alla cancellazione del servizio di cura. Per una buona cura delle persone con talassemia in Sardegna – conclude il Presidente – serve personale nei reparti, non la moltiplicazione di Asl e poltrone, né l’utilizzare il Microcitemico come merce di scambio per giochi di potere politici sulla pelle dei pazienti. Le persone con Talassemia e le loro famiglie sono pronte ad azioni forti affinché si ritorni ad avere una dignitosa e appropriata cura della talassemia in Sardegna.”
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