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Roma, Smalling ora è un caso?

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Chris Smalling non ci sarà nemmeno contro l’Ajax.

Il suo ritorno non è scontato neppure nelle eventuali semifinali di Europa League.

Ieri il difensore inglese ha svolto lavoro differenziato ma non si possono prevedere tempi certi per il suo rientro: lultima apparizione risale alla gara con il Genoa (7 marzo). Al momento non è previsto il rientro in gruppo.

L’infortunio muscolare alla coscia sinistra è la diretta conseguenza di un problema al ginocchio. Nei giorni scorsi il difensore è volato in Spagna per un consulto con il professor Cugat, specialista nella cura con i fattori di crescita. Il problema non è stato comunque risolto e il timore è che lo stop possa protrarsi fino a fine stagione.

Un duro colpo per Fonseca.

L’allenatore si era speso in prima persona per lui nella finestra estivo-autunnale. Smalling arrivò nell’ultima ora dell’ultimo giorno del calciomercato dopo un estenuante tira e molla tra Roma Manchester United. Il club inglese, dopo averlo prestato la scorsa stagione ai giallorossi, non era incline a nessuna forma di sconto rispetto ai 20 milioni richiesti. Poi, anche col pressing del difensore, si raggiunge l’accordo a 15 milioni.

Il suo arrivo a Ciampino fu celebrato dai tifosi e Fonseca corse ad abbracciarlo a Trigoria. Fino ad allora, 30 presenze da titolare e un impatto devastante in serie A.

Da quel momento, però, appena 10 presenze dal primo minuto a cui si aggiungono i 130 minuti nelle fase a gironi di Europa League. Diciotto invece le assenze totali finora. Peggio di così solo a Manchester nel 2016-2017. Questa presenza a singhiozzo ha pesato sul sistema di gioco della Roma.

Lo dicono i numeri. ​Nelle 10 partite di serie A in cui il gigante ha giocato da titolare sono arrivate 7 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. Quando invece è mancato il dato è crollato: 5 sconfitte, 4 pareggi e 4 vittorie.

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