Primo PianoSud Sardegna

Ritorna a Domusnovas dopo due anni di stop la Festa di San Giovanni Battista

Condividi

In piena fase di ripartenza, ecco che anche a Domusnovas finalmente riprendono il loro spazio i riti religiosi.

Dopo due anni di stop a causa della pandemia globale, è ritornata la Festa di San Giovanni Battista, tra gli eventi religiosi storicamente più sentiti e partecipati dalla popolazione domusnovese.

Accompagnare il simulacro del santo nella chiesetta campestre delle Grotte intitolate proprio a San Giovanni, è da sempre un rito che ogni domusnovese almeno una volta nella vita fa e anche questa volta dopo tanto tempo moltissimi fedeli devoti non sono mancati all’appuntamento.

Le celebrazioni sono cominciate venerdì scorso quando alla presenza della Sindaca e di alcuni componenti della Giunta (tra assessori e consiglieri comunali) sono stati intitolati tre luoghi caratteristici domusnovesi: a Tziu Chicchinu Mura è stata intitolata la “strada vecchia delle Grotte” e il ponticello tra via Roma e via Nuraghe.  Tziu Chicchinu, al secolo Francesco Mura, è stato un protagonista importante nella comunità di Domusnovas, da sempre si è attivato in prima persona nel portare avanti i riti e le tradizioni religiose del paese, difendendoli apertamente anche davanti a pareri contrari durante gli anni del secolo scorso.

Gli altri due luoghi ad aver cambiato toponimo nella giornata di venerdì sono stati la “strada nuova delle Grotte” e la piazzetta davanti alla chiesetta campestre delle Grotte, intitolate a San Giovanni Battista: oltre alla rappresentanza comunale, hanno partecipato alla cerimonia la famiglia Mura, Roberto Soru della Confraternita della Madonna Addolorata,  Don Vittorio Scibilia parroco della comunità domusnovese, Roberto Costa ed Edilio Canavera esperti di storia domusnovese, la Protezione Civile, la Polizia Municipale e i Carabinieri.

Nella giornata di sabato si è svolta la prima parte dei riti religiosi: dopo la Santa Messa nella chiesa di Santa Maria Assunta, il simulacro del santo è stato portato in processione nella chiesetta campestre delle Grotte di San Giovanni: dopo due anni ad accompagnare l’evento religioso hanno partecipato nuovamente i gruppi folk di San Giovanni e di Sant’Ignazio, le “traccas” di alcune tra le famiglie storiche di Domusnovas: i Lebiu (presente tra loro il presidente del Comitato Difesa Cultura e Tradizioni Locali Raffaele Lebiu), i Lusci e i Sotgiu che hanno partecipato con gli abiti tradizionali; presenti anche i colori spiccanti dell’abito tradizionale di Desulo portato dai ragazzi e le ragazze della comunità Desulese, la banda musicale “Pietro Mascagni”, la confraternita della Madonna Addolorata, i Cavalieri, gli organettisti Stefano Caredda, Stefania Manca e Simone Meloni, le launeddas di Michele Deiana

Un dettaglio molto particolare della processione è stato dato la partecipazione con l’abito tradizionale domusnovese delle due assessore Maria Elena Lusci (che è anche vice sindaca) e Francesca Locci che hanno partecipato con la “tracca” della famiglia Lusci all’evento religioso, dimostrazione questa, di attaccamento alle tradizioni religioso-culturali del paese che vanno al di là del legame familiare per quanto riguarda la vice sindaca.

La tre giorni di festività si è conclusa nella serata di ieri, quando il simulacro del santo ha fatto ritorno alla chiesa di Santa Maria Assunta facendo il percorso inverso, ad accompagnarlo ci sono stati oltre ai fedeli gli stessi protagonisti e protagoniste dell’andata e dopo una breve sosta nella chiesa di Sant’Ignazio nel rione di Cracchera per la Santa Messa, c’è stato il ritorno nella piazza principale con la cascata di luci finale.

C’è ancora tanto da lavorare per ripristinare al meglio dopo questi due anni i riti religiosi più importanti, bisogna saper utilizzare bene il tempo e le risorse: “Attrus annus in saluri” come si è soliti dire in questi casi.

 

di Gianmatteo Puggioni

Foto di Franca Gioi 

Comments (1)

  1. Complimenti. Bellissimo articolo. Condivido in pieno quanto hai scritto alla fine dell’articolo: serve tempo e risorse e soprattutto risorse perché noi stiamo andando avanti negli anni e la gente guarda e basta

Comment here