Rubrica curata dall’accademia delle Prefi.
Nuove rivelazioni imbarazzanti sui media britannici a proposito dei meeting organizzati nel cortile di Downing Street tra membri dello staff del premier Tory, Boris Johnson, nella tarda primavera del 2020, in apparente violazione alle restrizioni del lockdown anti Covid allora in vigore.
Alcune e-mail fatte filtrate ad arte e rese pubbliche da Itv evidenziano i circa 100 inviti che il segretario personale del primo ministro, Martin Reynolds, risulta aver rivolto all’epoca ad altrettanti funzionari e collaboratori per partecipare a un incontro in giardino presentato come «un drink distanziato» in cui ciascuno si sarebbe dovuto portare da bere (secondo la formula che nel mondo anglosassone viene chiamata Byob, “bring your own beverage”, ndr.).
Nelle righe di Reynolds, i festeggiamenti venivano giustificati come un’occasione per alleggerire la tensione dopo «il duro lavoro» dei mesi precedenti di fronte all’emergenza della prima ondata della pandemia. Ma si trattava di inviti fatti circolare prima della formale entrata in vigore dell’alleggerimento parziale delle restrizioni sugli incontri sociali all’aperto annunciato quella settimana solo dal primo giugno.
Di qui le accuse delle opposizioni, dai laburisti ai liberaldemocratici, che rinfacciano a Johnson (sempre più sotto pressione) e al suo staff di aver violato platealmente le regole di cautela fissate proprio dall’esecutivo per tutta la durata del lockdown e imposte a milioni di britannici fra sofferenze e limitazioni.
A quanto riferisce in nottata la Bbc, al momento la polizia non ha ritenuto di aprire inchieste ufficiali, ma ha comunque preso contatti con funzionari di governo per approfondire i fatti – su cui è in corso da qualche tempo già un’indagine amministrativa interna all’apparato – e verificare se vi siano profili legali ancora rilevanti a un anno e mezzo di distanza.
di Salvatore Battaglia
Comment here