Carlo Ancelotti e il Real Madrid. Il tecnico lascia l’Everton per tornare alla guida delle merengues.
Ecco un estratto delle dichiarazioni odierne nella presentazione alla stampa.
Ringraziamenti – “Ringrazio Butragueno, il Real Madrid. Voglio ringraziare il presidente che mi ha voluto qui, tutta la dirigenza. Sono molto felice di tornare qui, sento che è casa mia. Metterò tutta la mia energia per provare a fare quello che abbiamo fatto tutti uniti in passato. Ho ricordi molto belli dei due anni qui, i titoli, il rapporto che avevo con tutti. Credo che ripeteremo qualcosa di buono in questa nuova esperienza, in questa nuova sfida, che è allenare il Real Madrid. Lo faccio con grande piacere, lo faccio con grande felicità, tento di farlo al massimo“.
Ritorno – “Come ho detto lo affronto con tutta la energia possibile, con tutta la responsabilità che ho. Allenare il Real è una responsabilità ma una bella responsabilità, sei nel club migliore e più prestigioso del mondo, è normale avere più responsabilità qui che da altre parti. Questo lo accetto e lo farò come ho fatto in passato al massimo delle mie possibilità“.
Sergio Ramos – “Quello che so è che il Real, sia quel che sia, competerà in tutte le competizioni e lo farà con la miglior squadra possibile. Sergio Ramos? Sono arrivato ora e ora devo parlare con il club di tutto questo, lo faremo nei prossimi giorni. Non mi immaginavo un Real senza Carlo Ancelotti ma è successo, dobbiamo accettare tutto. Questo ritorno è stato molto rapido, lo abbiamo fatto negli ultimi giorni, non ho avuto il tempo di parlare del futuro della squadra. Conosco alcuni con cui ho lavorato, mi piace molto tornare a lavorare con loro e Ramos è uno di questi giocatori. Ma quel che sarà il futuro della squadra lo decideremo nei prossimi giorni perché non abbiamo avuto tempo di farlo“.
Mbappè per la Champions? – “Io credo che i giocatori di qualità ti danno più possibilità di vincere titoli e trionfare. È importante avere una squadra con equilibrio, bilanciamento, qualità, capacità di sacrificarsi, giocare unita. È chiaro che l’individualità dei giocatori ti dà qualcosa in più, ma la base è l’equilibrio della squadra, quella è molto importante“.
Promessa – “Di essere felici. La storia di questo club impone di fare un gioco offensivo, intenso. Il calcio è cambiato, è più intenso, aggressivo, organizzato. Sono cambiate alcune regole. Però l’idea per il Real è sempre la stessa, il calcio deve essere offensivo e spettacolare perché questo è quello che chiedono la storia e i tifosi del club“.
Rientri – “Conosco molto bene la squadra, conosco molto bene i giovani della seconda squadra, conosco molto bene i giocatori di ritorno dal prestito. Abbiamo molte opzioni in squadra e voglio fare una valutazione di tutti con grande calma e tranquillità. Devo dire che la prima volta che sono stato qua arrivarono quattro giocatori molto giovani dal Castilla. Morata, Nacho, Casemiro e Jesé, e hanno fatto molto bene. L’altro era Carvajal, che tornava dal Bayer Leverkusen. Grazie all’entusiasmo portato da questi giovani abbiamo avuto successo con l’esperienza dei grandi. Avremo la squadra per competere in tutte le competizioni“.
Bale, Isco, Marcelo – “Ho grande affetto per Bale, Isco, Marcelo. Come andrò a motivarli? Sono giocatori del Real e proverò a motivarli al meglio, poi c’è un giudice che non sono io ma è il campo. La motivazione questi giocatori devono averla per allenarsi bene e mostrare all’allenatore che vogliono giocare nel Real Madrid“.
Lozano? – “Che posso dire. Fortunatamente ho avuto relazioni molto buone con tutti i giocatori. Provo grande affetto per lui, l’ho avuto a Napoli. Ho grande affetto per lui, ma non posso dire ora se li prenderei nel Real. Abbiamo una rosa molto ampia e prima di tutto dobbiamo valutare questa squadra“.
Acquisti? – “Il presidente l’ho visto poco fa, abbiamo parlato di fretta ed è stato tutto molto rapido, non abbiamo avuto tempo. Inizieremo a lavorare nei prossimi giorni e proveremo a fare il meglio per il Real. Al presidente ho detto solo grazie perché stare qui per me è molto importante“.
Ritocchi – “Carlo Ancelotti non è lo stesso di sei anni fa, sono diverso. Ho sei anni in più di esperienza, che possa essere positiva o negativa. Mi sono trovato molto bene all’Everton, un club familiare. Anche l’esperienza negativa però è un’esperienza che ti fa crescere. Per parlare della squadra, è molto buona: ha un mix di giocatori con esperienza che tutti conosciamo e un gruppo di giocatori giovani con molta qualità. Tutti giocatori con qualità e che l’hanno già mostrata, quindi la rosa è di qualità. Al momento è molto ampia, dobbiamo ridurla un po’“.
Staff – “Lo definiremo nei prossimi giorni. Sono arrivato oggi solo per la presentazione, prima non abbiamo parlato di altro che del contratto. Nei prossimi giorni definiremo la rosa per il futuro e lo staff tecnico“.
Una nuova punta? – “Benzema deve segnare 50 gol, non 30. Vinicius deve segnare di più. Ci aspettiamo più gol da loro. Questi sono i giocatori che ho, hanno qualità. Karim ha grande qualità e sono molto felice di tornare ad allenarlo. E’ migliorato molto nell’ultimo periodo, ha più responsabilità, è un attaccante top. Poi ho giocatori giovani che hanno grande prospettiva: Rodrygo, Vinicius… Vedremo. Credo che l’obiettivo è segnare gol, ma non è solo acquistare un attaccante che segni 30 gol, è cercare più gol dagli esterni, dai centrocampisti… Non è solo comprare un attaccante forte, ma porre un sistema e una mentalità offensiva“.
Obiettivi – “Credo che ogni squadra ha un obiettivo. L’obiettivo del Real è competere, vincere la Liga e la Champions. L’obiettivo dell’Everton è arrivare in Europa. Ogni squadra ha il suo obiettivo, il risultato non è solo vincere titoli. Il risultato per un allenatore è arrivare agli obiettivi del club. L’Everton non aveva l’obiettivo di vincere la Premier ma di lottare per l’Europa e lo abbiamo fatto fino alla fine, l’anno prima ha lottato per non retrocedere e arrivare a lottare all’ultima partita per un posto in Europa è un risultato“.
Ricordi – “Il ricordo è molto chiaro, le partite vinte, i trionfi ottenuti, i momenti difficili e sì, ne abbiamo avuti. Il giorno che me ne sono andato, il giorno che sono arrivato la prima volta. I ricordi sono tutti molto chiari, ma sono passati cinque anni e tornare qui è qualcosa di speciale. Come sempre. Credo che ho le stesse sensazioni di quando sono arrivato la prima volta. Paragonando, ero più incerto quando sono arrivato la prima volta, ora ho più fiducia, con le persone che lavorano qui e i tifosi che mi hanno dato grande affetto quando ero qui. Ho meno incertezza e più fiducia“.
Zidane – “Che devo dire di Zizou, ha vinto tre coppe in un colpo, ha fatto bene fino alla fine. Io credo che tutti devono fare i complimenti a Zizou, ha avuto risultati fantastici. Poi questo è il calcio, un allenatore va e uno arriva, ma il cammino che ha fatto qua è incredibile. Non ho parlato con lui, come ho detto è stato tutto molto rapido, ma sicuramente ci parlerò. Nell’ultimo periodo non abbiamo avuto una relazione continua, ma Zizou è prima di tutto un amico e di sicuro ci parlerò“.
Hazard – “È un giocatore top. Ha avuto problemi il primo anno, un infortunio importante, non ha espresso il suo massimo potenziale. Penso che lo farà, ha voglia di farlo e quando hai voglia sei motivato. Può essere l’anno giusto per mostrare tutto il suo potenziale“.
Cosa non fare – “Zidane parlava di messaggi fatti passare intenzionalmente dal club? Non ho capito cosa voleva dire. Io sto nel calcio da quasi quarant’anni e nel calcio si parla, è normale. Io faccio l’allenatore, i giocatori guardano al calcio, i giornalisti raccontano quello che succede. È tutto normale. Conosco molto bene questo mondo ed è così, è normale, dobbiamo accettare quello che succede e avere rispetto di tutti quelli che lavorano in questo ambiente“.
Cristiano Ronaldo – “Se l’ho chiesto a Florentino Perez? Provo grande affetto per Cristiano, però non mi piace parlare di giocatori di altri club, anche se si tratta di Cristiano. Ha un contratto con la Juventus e non mi sembra corretto parlare di lui. Posso parlare dell’affetto per lui e della felicità che ho perché sta facendo molto bene alla Juve, segnando molti gol. Un giornalista italiano mi ha chiesto: ‘Per te Cristiano è alla fine della sua carriera?’. Io gli ho detto di sì, perché se segna 30-35 gol quando è abituato a farne 50 vuol dire che ha abbassato il suo ritmo“.
Allenatori italiani – “Lasciando stare il sottoscritto, parli di allenatori che hanno avuto e hanno molto successo. Conte ha vinto il campionato con l’Inter, Allegri ritorna in pista alla Juventus dove ha vinto per cinque anni il titolo. Essere paragonato a questi due amici e colleghi è un onore. Il made in Italy tiene duro“.
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