La compagine allenata da Zinedine Zidane ha ospitato il Villarreal al Di Stefano sapendo di avere a disposizione il primo importante match point, quello che avrebbe potuto regalare il 34° titolo di campione di Spagna.
Una chance che i Blancos non si fanno sfuggire, figlia anche della straordinaria serie di risultati inanellati dopo il lungo stop imposto dal Coronavirus. Dal 14 giugno, da quando cioè le merengues sono tornate in campo, le vittorie in Liga sono state dieci in altrettante partite, il tutto per un ruolino di marcia contro il quale il Barcellona poco ha potuto.
I Blaugrana, che pure sono stati in testa per buona parte del torneo, nello stesso arco temporale sono incappati in tre pareggi che inizialmente hanno fatto perdere loro il primato in classifica ed in seguito ne hanno rallentato la corsa al punto di vedere il Real scappare via.
Zinedine Zidane, nel presentare la sfida con il Villarreal, è stato chiaro.
“Loro sanno giocare a calcio e questa sarà la partita più difficile della stagione. Sento tante cose, si parla già di feste e vacanze, ma conta solo il campo. Dobbiamo vincere e non dobbiamo pensare ad altri risultati, non ci sentiamo ancora campioni. Dopo il lockdown i ragazzi volevano fare grandi cose, si sono allenati in maniera fenomenale e si è visto”.
Se trionfo sarà, molti meriti andranno dati proprio al tecnico transalpino. Già al momento del suo ritorno sulla panchina del Real Madrid, ovvero l’11 marzo 2019, fissò il suo obiettivo.
“La prossima stagione vincere la Liga sarà la priorità. Non posso dire che ce la faremo, ma posso assicurare che ce la giocheremo fino alla fine”.
Era quello un Real molto diverso da quello di oggi che era reduce da una serie di risultati deludenti conseguiti sotto la guida di Lopetegui e che non andrà oltre il terzo posto in campionato, distanziato di quasi venti punti dai rivali di sempre del Barcellona.
Il trionfo per Zidane equivale al secondo titolo di campione di Spagna da allenatore, un titolo che va ad arricchire una bacheca che già parla anche di due Supercoppe di Spagna, tre Champions League, due Supercoppe Europee e due Mondiali per Club.
La conquista del titolo non verrà festeggiata come al solito. Il Real Madrid infatti, nei giorni scorsi ha emesso un comunicato nel quale ha spiegato che non verrà organizzata alcuna festa a Cibeles, che i giocatori non faranno il classico giro della città ed ha invitato tutti i tifosi a restare a casa. Il calcio al tempo del Coronavirus è anche questo.
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