La vittoria (a tempo scaduto) consente al Psg di restare in vetta alla classifica della Ligue 1.
Tutto questo però non riesce a mascherare le crepe all’interno dello spogliatoio del Paris Saint-Germain. Affiorano infatti i primi mal di pancia, con Mauricio Pochettino chiamato ad una gestione extra per non vedere la sua posizione delegittimata.
Siamo al 76′ del match contro il Lione: il tecnico argentino decide di togliere dal campo il più grande tra i grandi, Leo Messi. Mossa avventata, con il risultato ancora in bilico. La reazione della Pulce è inequivocabile: stretta di mano non ricambiata e un’espressione perplessa in panchina, al fianco del connazionale Paredes.
Sua Maestà vuole reclamare già il trono, condiviso con personalità dominanti come Neymar e Mbappé, tra i possibili eredi sulla scena internazionale. Pochettino sta provando a rendere la convivenza tattica una realtà, basata su equilibri umani precari e sulla cura di ego smisurati. A Bruges, nel sofferto esordio stagionale in Champions League, i primi mormorii si erano sollevati dopo l’ingresso in campo di Mauro Icardi, ignorato dai compagni e apparso come un corpo estraneo di una squadra abituata a giocare senza un centravanti puro. L’ex capitano dell’Inter ha ribaltato il proprio destino nello spazio di pochi giorni: dalla prova incolore contro i belgi al gol da 3 punti sul campo del Lione.
Negli ultimi giorni il nome di Mauro Icardi è stato accostato al Milan, alle prese con la doppia indisponibilità di Ibrahimovic e Giroud (oltre ai dubbi legati alla tenuta atletica di Pellegri).
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