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Da questa mattina alle 6.30, i sindacati di FIOM-FSM-UILM e CUB, hanno convocato uno sciopero dei lavoratori della Sideralloys, GMS e Tecnoproget davanti ai cancelli della fabbrica, per queste motivazioni:
– mancata conferma dei lavoratori a tempo determinato
– incertezza sull’utilizzo della cassa integrazione
– mancato riconoscimento di alcune voci contrattuali (quali il Welfare)
– in particolare per la mancata risposta alle richieste di incontro e sul silenzio in merito alla firma del contratto tra Enel e sideralloys
Lo stato di agitazione proseguirà sino a quando le aziende non si siederanno al tavolo di confronto utile a chiarire le problematiche esistenti, ritenendo del tutto insoddisfacente la proposta di incontro avanzata dalla Sideralloys e dalla GMS per giovedì 02 luglio. Inoltre chiedono l’immediata convocazione del tavolo istituzionale al MISE, finalizzato al superamento dell’impasse registrato sulla vertenza energetica. Convocano un sit-in per lunedì 29 giugno alle 06:30 presso i cancelli a conferma dello sciopero proclamato e per martedì 30 giugno con possibile sit-in in regione Sardegna per un coinvolgimento dell’Istituzionale Regionale.
Intanto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, in merito alla manifestazione di stamane, davanti ai cancelli della fabbrica Sider Alloys di Portovesme, di 20 operai ai quali non è stato rinnovato il contratto in scadenza e di altri 85 lavoratori che da lunedì prossimo ricorreranno agli ammortizzatori sociali ha commentato così: – “La situazione che vede coinvolti circa 100 lavoratori in attesa di una proroga della cassa integrazione e di chiarezza e concretezza per la definizione da parte dell’azienda sul futuro del polo industriale del Sulcis Iglesiente, comporta un’attenzione particolare da parte di questa Giunta. La vertenza deve essere risolta in modo definitivo senza ulteriori tentennamenti – ha proseguito l’assessore Zedda – al fine di dare finalmente una prospettiva di lavoro a lungo termine. Il passaggio ostativo sulla firma dell’accordo con Enel per il prezzo dell’energia sembrava ormai superato, mentre tuttora si rilevano ritardi che complicano la posizione dei lavoratori. Nell’interesse degli stessi è auspicabile che l’Ente sciolga il nodo della fornitura energetica nel più breve tempo possibile”.
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