Gli altarini a Portoscuso è consuetudine datarle da fonti orali, ai primi del ‘900 quando i nostri avi testimoniavano la loro fede e la devozione ai santi, a Gesù e a Maria Santissima. In famiglia si addobbava il balcone mettendo il copriletto più bello del corredo con l’effige sacra di un santo oppure si allestiva davanti al portoncino di casa un piccolo altarino con una statua di un santo. Era un momento particolare, dove ci si impegnava dal giorno precedente della processione per raccogliere nella campagna le foglie dei fiori, rametti di mirto e fogli di basilico che profumavano le vie del paese.
Il giorno della festa si viveva con tensione, doveva essere tutto pronto: gli uomini pulivano le strade e portavano l’occorrente per la preparazione dell’altarino, mentre le donne si dedicavano all’allestimento vero e proprio. I bambini e i ragazzi invece, portavano quanto raccolto il giorno prima, dei sacchi colmi di petali e arbusti profumati. Così l’altarino veniva addobbato per ospitare la sacralità e il gesto dell’anziana di casa che per ultimo portava la statua del santo, mentre i bambini ai rintocchi a festa delle campane accendevano i lumini ai piedi della statua. Le donne spargevano i petali sulla strada al passaggio della processione.
Composti, al momento della processione tutta la famiglia e il vicinato si allineavano a fianco all’altarino e le donne sgranavano il rosario cantato in lingua sarda. Al passaggio della croce che apriva la processione, donne e bambini si inginocchiavano in segno di adorazione contrassegnandosi col segno della croce, mentre gli uomini levavano dal capo la bonette.
Per quel che riguarda la festività in onore di San Giovanni Battista, gli altarini votivi allestiti da molte famiglie portoscusesi, raccontano antiche storie di devozione che ci portano indietro nel tempo e che ancora oggi resiste soprattutto nella nostra comunità dove in molte abitazioni si possono scorgere altarini curati nei minimi dettagli. Anche l’Associazione Culturale Sardinian Events e le famiglie di Vico 1^ Asproni già Largo Asproni hanno preso parte a questa antica tradizione.
La scena allestita in Largo Asproni presenta la figura di San Giovannino che sorregge una croce con una fascia attorno ad essa che riporta la scritta “Ecce Agnus Dei”. La scena del Santo indica l’Agnello come annuncio della venuta di Gesù Cristo, che con il suo sacrificio libererà l’umanità dal peccato.
Al passaggio della processione il parroco don Antonio Mura e i concelebranti si sono soffermati per benedire la scena e l’acqua che è stata poi distribuita ai presenti e alle persone malate del vicinato. E’ un segno di antica consuetudine, quello dell’acqua benedetta che richiama alla mente dei fedeli Cristo Signore.
L’altarino allestito in via Asproni si pone come ricerca iconografica della figura di San Giovanni Battista. Terminata la festa tutti i volontari hanno conservato nel cuore questa testimonianza di fede e di creatività. Nel ritirare la scenografia qualche voce bisbigliava immaginando già per il prossimo anno di ripetere tutti insieme questo momento comunitario.
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