Grandi sorprese per il Premio Strega 2020, questa volta però nessuna menzione per il covid 19. Battute a parte, in questo inizio di seconda metà dell’anno più complicato degli ultimi secoli, il lento ritorno alla normalità passa anche attraverso l’attesissimo riconoscimento letterario italiano, che ha visto una gara serrata tra scrittori, con una classifica finale inattesa quanto “vivace”. Con 200 voti Sandro Veronesi nella notte dello Strega, si aggiudica l’ambito premio. Il suo Colibrì (La nave di Teso), ha staccato di alcune lunghezze anche quello che era considerato il suo avversario più diretto, Gianrico Carofiglio, presentatosi con La misura del tempo (Einaudi Stile libero) raccogliendo 132 preferenze. Scorrendo la classifica incontriamo Valeria Parrella con 86 voti per Almerina (Einaudi), Gian Arturo Ferrari con 70 voti per Ragazzo italiano (Feltrinelli). A seguire Daniele Mencarelli con Tutto chiede salvezza(Mondadori) e 67 voti, Jonathan Bazzi con Febbre(Fandango) e 50 voti.
Quello che la classifica apparentemente non racconta, è la particolarità che solo chi segue da vicino il premio Strega conosce: solo ad un altro autore, Paolo Volponi, era successo di vincere due volte il premio. Quindi (non solo per questo), Paolo Veronesi entra di diritto nel gota di questo premio e non solo, dal momento che già con Caos Calmo aveva catturato il pubblico senza se e senza ma, mentre ora con l’ultima fatica e il racconto mai consolatorio e pieno di umanità, l’autore ci presenta una vera e propria ode alla vita tramite Marco Carrera, il protagonista.
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