MILANO – Fondazione Vodafone annuncia il nuovo progetto di ricerca “Modellazione dei cicloni tropicali” sull’app DreamLab, che aiuterà i ricercatori del Grantham Institute – Climate Change and Environment dell’Imperial College di Londra a realizzare migliaia di modelli di cicloni in tutto il mondo per migliorarne le previsioni e porre dunque rimedio alla carenza di dati e casistiche che ad oggi ostacolano la possibilità di prevedere fenomeni atmosferici estremi come cicloni, uragani e tifoni.
Il fenomeno – I cicloni tropicali, uragani e tifoni, colpiscono milioni di persone e causano danni per miliardi di dollari di danni ogni anno. Fenomeni metereologici di questo tipo diventano sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico e aumenta di conseguenza il loro potere distruttivo.
La ricerca scientifica – Per poter prevedere le aree geografiche in cui questi fenomeni potrebbero avere un impatto maggiore man mano che diventano più frequenti, i ricercatori hanno bisogno di attingere a un nutrito database di dati e osservazioni spazio-temporali da cui poter ricavare informazioni utili alla comprensione del fenomeno. Questi dati ad oggi non sono numerosi: a livello globale la maggior parte dei Paesi ha informazioni affidabili solo su un range temporale inferiore a 40 anni, troppo basso perché possa essere funzionale alla ricerca.
Il ruolo di Dreamlab – DreamLab, ideata e sviluppata da Fondazione Vodafone, è l’app gratuita che, grazie al calcolo distribuito, accelera la ricerca in campo scientifico e che consente quindi a chiunque abbia uno smartphone di contribuire alla ricerca semplicemente dormendo. La potenza di calcolo degli smartphone – impiegata quotidianamente per la posta elettronica, le app, lo streaming di video o musica – è una risorsa inutilizzata durante la notte: quando lo smartphone è inutilizzato e in carica, DreamLab scarica piccoli pacchetti di dati e li restituisce ai ricercatori una volta elaborati, dando un supporto attivo alla ricerca che stanno svolgendo. Con oltre due milioni di download in 17 paesi ad oggi, la rete di smartphone creata da DreamLab equivale a un supercomputer virtuale in grado di elaborare miliardi di calcoli.
Il progetto – Nella prima fase il progetto Imperial College Storm Model (IRIS) sarà alimentato con i dati storici esistenti sui cicloni in diverse regioni del mondo. IRIS simulerà molti cicloni tropicali “ricreati in laboratorio” sulla base di nuovi algoritmi che generano posizione, traccia e velocità del vento. Questi dati informeranno il cosiddetto “tempo di ritorno” – una ricorrenza media, connessa a una probabilità – delle categorie di tempeste: ad esempio, una tempesta con periodo di ritorno di 100 anni si riferisce a una tempesta che potrebbe verificarsi a determinate condizioni in media ogni 100 anni.
Da questi presupposti, la seconda fase del progetto indagherà come questi modelli stiano cambiando a causa del cambiamento climatico, ipotizzando dove è probabile che le tempeste più dannose siano più frequenti in futuro. La capacità di calcolo donata dagli utenti Dreamlab consentirà di sviluppare oltre 100 milioni di nuovi modelli ciclonici, sempre più realistici e adatti alle proiezioni del cambiamento climatico, e che saranno elaborati da nuovi algoritmi fisici creati dagli scienziati dell’Imperial College. Questi dati aiuteranno gli scienziati e il pubblico a comprendere il rischio dei cicloni sui territori e sulle comunità e in che modo il cambiamento climatico stia peggiorando gli effetti di questi fenomeni in tutto il mondo.
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